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Curiosità sul piacere nella donna: l’eiaculazione femminile

di Maria Cristina Iannacci

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CARPI. Ci sono pazienti che durante la visita ginecologica chiedono informazioni su un curioso, inspiegabile e per talune inquietante fenomeno che accompagna il rapporto sessuale: l’emissione di una certa quantità di liquido chiaro, quasi trasparente, caldo, inodore durante la fase del piacere. Il dubbio riportato è se si tratti di una perdita patologica, di una malattia, di un’infezione o peggio ancora di rilascio di urina, con dubbio di un problema di incontinenza vescicale durante l’orgasmo (cosa non impossibile!).

In realtà non è niente di tutto ciò, non è una patologia ma siamo di fronte al cosiddetto fenomeno dell’”eiaculazione femminile”.

 

Col termine “eiaculazione” si intende comunemente l’emissione di liquido seminale, quasi sempre coincidente con l’orgasmo nell’uomo, che ha il significato di offrire il gamete maschile ai fini riproduttivi. Non esiste un fenomeno corrispondente nella donna perché la produzione/emissione del gamete femminile è legata all’ovulazione e non al rapporto sessuale.


L’eiaculazione femminile quindi non ha niente a che vedere con la fertilità ed è legata indissolubilmente all’orgasmo femminile. Durante questa fase in alcune donne (si parla del 7-10% della popolazione femminile) avviene la fuoriuscita di una quantità non abbondante di liquido, a volte a getto, dalla vagina.

 

Tale fluido è prodotto da alcune ghiandole, del tutto simili alla prostata dell’uomo, di cui costituiscono a tutti gli effetti veri e propri residui embrionari, situati nella parete vaginale anteriore e che durante l’eccitazione sessuale, soprattutto con i movimenti coitali vengono intensamente stimolate fino a contrarsi all’acme del piacere.


In realtà molte donne riferiscono di aver sperimentato questo fenomeno anche e soprattutto grazie alla stimolazione manuale della parete vaginale anteriore, a livello del punto G, o con strumenti erotici che garantiscano intensa e prolungata stimolazione di quell’area.

 


In base alla mia esperienza professionale, la percentuale di donne che possono sperimentare l’eiaculazione femminile è probabilmente più alta perché non sempre può essere garantita una stimolazione adeguata in termini di intensità e durata.

 

Non solo, molte pazienti raccontano di un improvviso viraggio della propria reattività vaginale, con eiaculazione femminile, vuoi per cambio di tecnica erotica, di posizione, di partner o per “maturazione” della propria sessualità, con acquisizione di competenze e conoscenze sempre più complete. Non di rado è la donna ad “insegnare” all’uomo dove, come e con quale intensità stimolarla per un gioco erotico più appagante.

 


Questo 10% di donne rappresenta per alcuni uomini una compagna sessuale molto impegnativa, esigente in termini coitali. Per un numero cospicuo di uomini, invece, i cosiddetti fallocentrici, rappresenta il target più ambito, l’ideale della femmina tra le lenzuola, quella che non si perde in giochetti ma che vuole solo la penetrazione.

 


Sarà allora l’assortimento della coppia a garantire soddisfazione erotica reciproca, mentre una più prolungata e giocosa esplorazione di ciò che piace potrebbe offrire nuovi orizzonti e nuove sfumature del piacere, fino ad arrivare, chi lo sa!!, anche alla… di lei eiaculazione.

Per saperne di più: http://www.facebook.com/PeonaRosa

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