Ospite della trasmissione “Il mio medico” su TV2000, è il Prof. Marco Filauro, Direttore del Dipartimento di Chirurgia addominale dell’Ospedale Galliera, ha parlato del cancro al colon, dei fattori di rischio e della corretta prevenzione. Il tumore al colon rappresenta uno dei tumori più aggressivi per incidenza e per mortalità ma grazie ai passi avanti fatti dalla scienza in tema di prevenzione, diagnosi precoce e terapia gli interventi risultano in buona parte risolutivi.
Cancro del Colon, sintomi e prevenzione
Fattori di rischio: obesità, fumo, alcool, familiarità ed età rappresentano i principali fattori di rischio per l’insorgenza del tumore al colon. A seguire malattie infiammatorie croniche e la presenza di polipi rappresentano situazioni a rischio di insorgenza.
Il Prof. Filauro spiega che “per definizione il polipo va asportato, è una neoplasia benigna che può portare al tumore vero e proprio, per cui asportandolo si parla di prevenzione secondaria”.
Nella maggior parte dei casi i sintomi si presentano tardivamente, a volte già in presenza di metastasi. Molto importante è prestare attenzione a sintomi quali l’anemia, sangue rosso vivo nelle feci, stitichezza alternata a diarrea.
Nella fase più tardiva possono presentarsi sintomi quali stanchezza, inappetenza, perdita di peso.
Fondamentale è la diagnosi precoce che avviene attraverso la ricerca del sangue occulto nelle feci, la rettosigmoideoscopia e la colonscopia.
La rettosigmoideoscopia risulta essere meno invasiva e prevede una preparazione minore in quanto può essere eseguita attraverso l’uso di perette evacuative che consentano la pulizia del primo tratto del colon.
Mentre la colonscopia risulta una procedura più invasiva che può risultare fastidiosa; prevede l’assunzione di un preparato specifico ed acqua in quantità adeguata per una pulizia accurata dall’ano fino al cieco. In casi selezionati la colonscopia può essere eseguita in sedazione per diminuire il disconfort del paziente
- spiega.
Dopo una valutazione multidisciplinare che vede coinvolti oncologo, radioterapista e radiologo si arriva a stabilire il percorso terapeutico: la chirurgia riveste ancora il ruolo principale nella cura di queste neoplasie, fondamentale è riuscire ad arrivare all’asportazione della neoplasia.
La tecnica tradizionale consiste nell’incisione addominale con isolamento dei visceri, resezione della parte malata e riunione delle due parti buone.
Spesso risulta opportuno fare “terapia neoadiuvante che prevede radioterapia e chemioterapia con lo scopo di ridurre la massa tumorale per permettere al chirurgo di lavorare su una zona sterile, più pulita dal cancro, che permetta la possibilità di garantire, per esempio, un intervento con conservazione dello sfintere anale”.
Da molti anni si usano anche tecniche mini invasive dove vengono inseriti dei piccoli tubicini all’interno dell’addome e con l’uso di una telecamera si va ad isolare il tratto di intestino da asportare, si tagliano i vasi sanguigni che lo irrorano, lo si porta all’esterno e poi si sutura.
Le nuove frontiere per curare il tumore al colon
L’Ospedale Galliera insieme all’Istituto Italiano di Ricerca stanno studiando nuove particelle che sarebbero in grado di curare questo tipo di neoplasia. Questo è un protocollo di ricerca ideato dal Prof. De Censi, dell’Oncologia Medica del Galliera e dall’Istituto Italiano di Tecnologie - conclude il Prof. Filauro . Prevede la tipizzazione del tumore tramite un prelievo del tumore o di parte di esso che viene messo in coltura per permettere una valutazione accuratissima delle caratteristiche, del DNA e soprattutto della sensibilità ai farmaci. Successivamente il farmaco viene introdotto in una nanoparticella che sono microvettori, piccoli missili caricati con queste sostanze ed iniettate nel paziente colpiscono il tumore o la metastasi.Questo è quello che si chiama medicina personalizzata o medicina di precisione.
Una corretta alimentazione risulta avere un ruolo nella prevenzione del tumore al colon. Si consiglia di fare attenzione alla cottura delle carni, ridurre i grassi animali, l’uso di alcool, sale ed insaccati.
Favorire, invece, il consumo di fibre, frutta, verdura e cereali che favoriscono il transito intestinale quindi l’evacuazione.
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