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Testimonianze

Le Crocerossine non sono delle Infermiere

di Redazione

CroceRossa

"La Cri non può continuare a creare confusione, la professione infermieristica è una cosa seria!"

FANO. Leggo dell'articolo "La Croce Rossa, una bella storia da continuare a scrivere…"
Un bell'articolo nel quale mi sento rappresentato anche io. In effetti solo chi ha svolto una esperienza di operatività in un contesto emergenziale con dei volontari è in grado di capire quell'insieme di emozioni che è tra l'altro molto difficile descrivere proprio per la bellezza e intensità.

Però, non come una nota fuori posto, ma più come una occasione di vera crescita, vorrei tanto che la Cri prendesse coscienza del fatto che oggi l' Infermiere non è la figura della "crocerossina" ma è una figura professionale a se che si è evoluta nel tempo e che venga rispettata con distacco da quell'immagine che invece viene riproposta costantemente dalla stessa Cri associando le figure di infermiere e crocerossina.

Quello che voglio dire è che va bene che un tempo ci sia stata da parte delle crocerossine una enorme opera di volontariato tra l'altro con un valore che non è assolutamente neanche quantificabile, va bene che tutt'oggi vengano eseguiti dei servizi di tutto rispetto a supporto di chi sta male ma diamo un nome a tutto, non facciamo confusione, il titolo di Infermiere proprio non gli si addice più.

Facciamo una veloce ricerca e notiamo come la Cri descrivendo questi operatori, che precisamente sono osss, fa riferimento sempre alla parola "infermiere".
Su: http://www.crivigevano.it/infermiere.asp si inizia con "Le Infermiere Volontarie..." per poi diventare dopo qualche riga "Le infermiere della C.R.I. sono destinate a prestare servizio di assistenza e conforto agli infermi...".

Invece su http://www.iltempo.it/cronache/2014/10/29/crocerossina-per-tutta-la-vita-anche-se-l-italia-non-ci-conosce-1.1336044 la ex rappresentante delle crocerossine specifica che "...si segue un corso biennale, duemila ore tra teoria e pratica, per ottenere il titolo di operatore socio sanitario specializzato." per poi continuare il periodo così "Attualmente le sorelle sono sedicimila, soltanto quest’anno si sono diplomate 870 giovani infermiere.." ed ecco che il corso è diventato un diploma e le giovani osss diventate magicamente giovani infermiere!

E potrei continuare ancora con la lista di opuscoli, manifesti o siti in cui la terminologia genera per ovvi motivi confusione.

Trovo in questo una mancanza di rispetto per la categoria degli infermieri e soprattutto nei confronti dei nostri utenti i quali leggendo ovunque "infermiere della Cri" non hanno modo di distinguerlo dall'infermiere professionista.

Personalmente trovo anche discriminante il fatto che al corpo ci possano accedere solo le donne, ma questo è un dettaglio...

Nel 1600 il barbiere era la figura dal quale ci si recava per l'estrazione di un dente e per altri piccoli interventi, il barbiere era proprio un chirurgo, eppure nessun barbiere oggi si sognerebbe mai di farsi chiamare chirurgo.

 

Marco Romitelli, Infermiere cure domiciliari Fano - Mondolfo

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