L'iniziativa si ripeterà nei collegi IPASVI di Imperia, Genova e Savona. Coinvolte nell'iniziativa anche l'ASL2 savonese e l'Università degli Studi di Genova.
LA SPEZIA. Nei giorni scorsi presso la sede del Collegio IPASVI di La Spezia si è svolta la prima edizione del corso di difesa personale per operatori sanitari, evento organizzato dallo stesso collegio provinciale e che ha coinvolto 30 infermieri iscritti all'albo spezzino,provenienti da vari servizi quali: pronto soccorso;118; servizi psichiatrici ecc.
Gli operatori sanitari svolgono una professione ad alto rischio in quanto sono a stretto contatto con il paziente e sono impegnati a gestire rapporti caratterizzati da una condizione di forte emotività, sia da parte del paziente stesso, che dei familiari o degli accompagnatori.
Gli episodi di violenza sono spesso associati all’aumento di persone con disturbi psichiatrici, acuti o cronici, dimessi dalle strutture ospedaliere e residenziali; dall’assunzione o all’abuso di alcol e droga, dall’accesso senza controllo di visitatori presso ospedali e strutture ambulatoriali, dalle lunghe attese nelle zone di emergenza o nelle aree cliniche, che possono favorire nei pazienti o accompagnatori uno stato di frustrazione per l’impossibilità di ottenere subito le prestazioni richieste.
Inoltre il ridotto numero di personale durante alcuni momenti di maggiore attività (trasporto pazienti, visite, esami diagnostici) o la presenza di un solo operatore a contatto con il paziente durante visite, esami, trattamenti , puo’ aumentare il rischio di tali aggressioni.
Il presidente del suddetto Collegio Francesco Falli (nella foto d'apertura) e i suoi collaboratori hanno voluto fortemente questo appuntamento in quanto i fenomeni aggressivi sia verbali che con esiti fisici in campo sanitario sono in aumento su tutto il territorio nazionale, come riportato da vari articoli usciti ultimamente sia sulla carta stampata che sul web.
In risposta a questi comportamenti il Ministero della salute con la raccomandazione n. 8 del Novembre 2007 cita: "Gli atti di violenza a danno degli operatori sanitari costituiscono eventi sentinella che richiedono la messa in atto di opportune iniziative di protezione e prevenzione".
Questo evento formativo è stato proposto ai partecipanti dagli istruttori dell'associazione sportiva Krav Maga Parabellum di Loano (Sv), ideatrice e promotrice del Progetto: "Araba Fenice" (corso di difesa personale per operatori sanitari), registrato in collaborazione con il Comitato Provinciale CSEN di Savona presso la SIAE di Roma.
Il Presidente della K.M.P. Davide Carosa Infermiere presso l'ASL 2 Savonese e istruttore di Autodifesa, da circa quattro anni organizza questo evento presso l'azienda in cui lavora, proponendolo oltre che agli operatori sanitari, agli studenti del terzo anno di corso di Laurea in infermieristica dell'Università degli Studi di Genova.
In questa giornata formativa è stato affiancato dall'istruttrice Barbara D'alessandro Mental Coach e dall'Istruttore Massimiliano Pulito.
La fenice è un uccello mitologico noto per la caratteristica di rinascere dalle proprie ceneri dopo la morte.
Una persona che ha subito una violenza, spesso riporta postumi fisici e manifesta uno shock emotivo, che porta a chiudersi in sé stessi o peggio a stati di ansia e di frustrazione.
Il percorso dopo un’aggressione è paragonato alla rinascita, a una rinnovata fiducia in se stessi, combattendo paure legate al proprio lavoro e allo stesso ambito dove è avvenuta la violenza.
Le aggressioni in campo sanitario comportano un impiego di energie fisiche, mentali ed economiche, dovute ai giorni di malattia degli operatori e dalla temporanea sostituzione dell’organico mancante, oltre al coinvolgimento di altre figure sanitarie designate alla cura, come la psicologa ecc.
Per corso di autodifesa in campo sanitario si intende la capacità di superare o aggirare un possibile assalto fisico o psicologico, mettendo in azione quei meccanismi che permettono di allontanare dall'aggredito la percussione o la pressione emotiva, dilatando i tempi della catena di violenza con lo scopo ultimo di avere supporto da un' altro operatore o dalle forze dell’ordine.
Durante la giornata ai partecipanti è stata sottolineata l'importanza di prevenire questo fenomeno attuando una buona ed efficace comunicazione sia verbale che non verbale , cercando di acquisire consapevolezza di se stessi e di chi hanno di fronte, rafforzando la determinazione del lavoro di equipe e l'autostima attraverso l'utilizzo di quelle energie site in ogni individuo, fino ad apprendere movimenti base di autodifesa , attraverso semplici tecniche di divincolo da una presa, costrizione e immobilizzazione, senza intraprendere azioni percussorie contro l'aggressore.
Inoltre in questo contesto è stata rimarcata la valenza di utilizzare una scheda condivisa nelle varie strutture ospedaliere e territoriali al fine di classificare gli episodi aggressivi, allo scopo di organizzare e attivare in maniera più specifica corsi al personale atti a diminuire questi incresciosi episodi e una tracciabilità.
Gli infermieri al termine del corso oltre ad aver conseguito i crediti ECM è stato rilasciato un attestato di partecipazione riconosciuto a livello nazionale firmato dal Presidente CSEN Francesco Proietti ( Centro Sportivo Educativo Nazionale).
Nei prossimi mesi questo progetto prenderà valenza regionale con l'interessamento dei Collegi IPASVI di Imperia e Genova e riproposto in seconda edizione al collegio di Savona e presso l'ASL 2 Savonese.
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