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editoriale

Cari infermieri fate sentire la voce!

di Marco Alaimo

Girogio Tulli

In modo serio e ben costruito con intelligenza e passione. L'Infermiere deve fare diagnosi: la diagnosi infermieristica; ogni infermiere deve fare terapia: la terapia infermieristica; deve fare prognosi: la prognosi infermieristica. Nessuna invasione di campo, il medico fa il medico e l'infermiere fa l'infermiere

FIRENZE. Molte volte persone illuminate e libere da ogni "restrizione" con il loro pensiero riescono ad aprire orizzonti nuovi di riflessione e condivisione, oltre che suscitare dibattiti certamente costruttivi.

Una di queste persone che da tempo seguo e che ho avuto il piacere di conoscere in diverse occasioni è il Dr. Giorgio Tulli che per tanti anni ha diretto il dipartimento delle Terapie Intensive e della Medicina Perioperatoria dell’Azienda Sanitaria Fiorentina, e da  più di 20 anni è stato primario presso l’Ospedale San Giovanni di Dio (Torregalli).

Aveva già suscitato notevole interesse il suo pensiero che abbiamo riportato nel nostro articolo " Cari Infermieri, è giunto il momento di fare una profonda riflessione..." dove affermava con decisione che:

" L’infermiere del 21° secolo DEVE fare la Diagnosi infermieristica e la deve portare al round sul paziente come il medico porta la DIAGNOSI MEDICA. La diagnosi infermieristica ha contenuti specifici orientati ai bisogni espressi dal paziente e dalla sua famiglia, ha contenuti specifici determinati dall’analisi del percorso e delle criticità dello stesso. Gli infermieri ancora legati alle mansioni sono infermieri del passato, sono quegli infermieri che molti medici desiderano (i miei infermieri) obbedienti e servizievoli e non dotati di autonomia"..



Vorrei qui riprendere altre sue recenti riflessioni, che sono scaturite da pensieri sulla questione Infermieristica e autonomia professionale. In futuro sarà interessante analizzare anche le risposte e i dibattiti che sono emersi al fine di costruire un contenitore di pensieri di elevata utilità per tutti noi.

Vediamo cosa ci dice il Dr. Tulli:

" Vorrei rispondere a XXXX che su questa visione che ho di un infermiere che rivendica la sua professione, l'essere dottore a pieno titolo delle Scienze Infermieristiche, mi dà dell'anarchico che se ne frega delle leggi dello stato. Ebbene voglio ribadire che se vedere una nuova figura infermieristica che si rende indipendente dai condizionamenti sopratutto dei medici conservatori che la vogliono solo figura esecutiva asservita ad ordini, ebbene sono un anarchico.

Quanto a fregarmene delle leggi questo non è vero, le leggi si cambiano e debbono essere gli infermieri a fare di tutto perchè cambino, per esempio fare in modo che gli infermieri possano liberamente prescrivere per quanto di loro competenza e possano avere funzioni delegate.

Questi medici che continuano a delegittimare gli infermieri usando il loro potere interdittivo e il loro potere ricattatorio sui politici e sui cittadini, sono medici vecchi conservatori incapaci di guardare al futuro, incapaci di vedere come l'integrazione delle professioni, il vero team working sia il futuro.

E' ora cari amici infermieri di far sentire la voce, in modo serio e ben costruito con intelligenza e passione: purtroppo abbiamo visto che chi è entrato di voi in Parlamento o sta ai vertici dei collegi non ha voce e soprattutto non sa comunicare ai cittadini che cosa oggi veramente l'infermiere può significare in una Sanità Pubblica equa, universale e sostenibile. Anche l'infermiere deve fare diagnosi: la diagnosi infermieristica, ogni infermiere deve fare terapia: la terapia infermieristica, ogni infermiere deve fare prognosi: la prognosi infermieristica.

Allora se saremo capaci di fare questo e di farci ascoltare i pazienti sempre al centro della nostra attenzione avranno la diagnosi medica ed infermieristica integrate, la terapia medica ed infermieristica integrate, la prognosi medica ed infermieristica integrate e non sentiremo più il cittadino che vuole solo bravi medici e bravi esecutori degli ordini dei medici, ma bravi medici e bravi infermieri e bravi farmacisti e bravi tecnici.

Cari amici infermieri , è tempo di muoversi e di liberarsi da queste catene e da questi pregiudizi. Che fare? Andare subito ai Collegi e chiedere ai presidenti dei collegi di indire degli Stati Generali della Professione Infermieristica assieme ai medici che comprendono la necessità di questi importanti cambiamenti. E se i presidenti dei Collegi traccheggiano o fanno finta di fare e non fanno, cambiarli immediatamente ed in questo modo spiccare il volo verso quella meta che non deve solo essere sognata ma deve essere realizzata.

Vi ringrazio tutti per le belle parole di stima, sappiate che sarò sempre dalla vostra parte, l'ho sempre fatto fin dall'inizio della mia carriera e chi mi ha conoscuito lo sa bene e lo può testimoniare. Sì caro  XXXX sono un anarchico e se le leggi sono ingiuste o vecchie me ne posso anche fregare, ma per cambiarle s'intende nel migliore dei modi possibile."

Autonomia infermieristica

Cari amici infermieri , è tempo di muoversi

"Vorrei dire a XXXX che mi risponde come se io dicessi che tanto gli infermieri sono quasi uguali ai medici e siccome Matteo Renzi è cattivo allora si cerca di mettere gli infermieri al posto dei medici. E' assai interessante come la conservazione dei medici sappia imboccare strade di destra e strade di sinistra. Le strade di destra sono antiche e chiare : l'infermiere è un esecutore, uno a servizio del medico, un trasportatore, insomma un mansionariato che quando fa carriera serve il caffè al medico e gli/le fa da segretario.

Ma nel panorama della conservazione ci sono le strade di sinistra, una di queste ce la descrive il Dottor XXXX che praticamente impaurisce i pazienti dicendo loro che non saranno più seguiti da medici ma da infermieri "dottorini", "dottori di seconda classe" insomma, e che i medici debbono fuggire all'estero perchè da noi c'è il blocco del turnover a causa del governo Renzi e della Ministra Lorenzin.

Io penso che sia necessario fare chiarezza sul mio pensiero in modo che non ci possano essere equivoci. Fin dal tempo di una certa Florence, si capì che intorno all'uomo malato ci dovevano essere due professionisti uno dedicato alla diagnosi, alla terapia ed alla prognosi ( i fondamentali della medicina e della chirurgia) ed uno dedicato all'assistenza, alla care e non solo a svuotare padelle e pappagalli e a somministrare i farmaci segnati dal dottore.

Questa Assistenza , con lo scorrere del tempo, è diventa la Scienza dell'Assistenza e si è avvalsa , per il suo sviluppo, di altre discipline, oltre ovviamente la Medicina e Chiruregia, ovvero, la Psicologia, la Sociologia, la scienza degli Human Factors e tanti altri aspetti della Scienza dell'Organizzazione .

Questa Scienza Infermieristica ha portato un grande contributo alla Qualità, alla Sicurezza delle Cure ed ha riaffermato sempre di più la centralità del paziente.

Nessuna invasione di campo, il medico fa il medico e l'infermiere fa l'infermiere e se c'è invasione di campo vuol dire che qualcuno dei protagonisti di questo rapporto l'ha permesso. Ogni professionista vero deve conoscere i propri limiti.

Ad oggi le invasioni di campo degli infermieri sono state molto meno delle invasioni di campo dei medici. Chi come me, in virtù di essere un dirigente, ha potuto vivere con attenzione ed intelligenza questo rapporto, ha immediatamente capito dove, come e quando si sviluppavano le invasioni di campo. E' vero ci sono degli infermieri che ancora non riescono a comprendere il loro ruolo, perchè non studiano e non rifletto sulla complessità delle Scienze Infermieristiche, ed allora fanno i dottorini e magari forti anche di sostegni politici e di sindacato, quando fanno i dirigenti invece di meglio interpretare le scienze Infermieristiche e meglio adattarle alla realtà sanitaria si mettono in coda a dottori e capi dipartimento e direttori sanitari e generali, ovvero diventano essi stessi nemici dello sviluppo delle Scienze Infermieristiche, burattini e in ultima analisi conservatori dello stato di subalternità dell'infermiere.

Da tempo ormai sostengo che oltre i medici , gli infermieri hanno come "nemici" i loro stessi dirigenti. Ed è per questo motivo che ormai da tempo dico di abolire i Contratti di comparto e pretendere un Nuovo contratto per la Professione Infermieristica.

StudentiProfessioniSanitarie

la laurea magistrale serve per certificare la proprie competenze professionali ad alto livello

Da tempo ormai dico che il Corso di Laurea in Scienze Infermieristiche non deve stare sotto la cappella di Medicina e Chirurgia . Questa sudditanza alla Disciplina di Medicina e Chirurgia svilisce questo corso di laurea con insegnanti e lezioni di seconda e terza classe (nel senso della qualità) e con ancora una volta il puro atto medico nella sua estrinsecazione procedurale come punto centrale della formazione.

Ormai da tempo dico che non basta la laurea breve per poi riempirla di inutili master tutti tesi ad una specializzazione costruita come subalterna (io penso per altro che tutti questi master oltre ad essere inutili dal punto di vista formativo siano anche uno straordinario business tutto ancora da capire). Ormai da tempo dico che occorre usare gli altri due anni della laurea magistrale per definire percorsi formativi ben calibrati sul raggiungimento di specifiche competenze in modo da poter entrare attraverso una specifica certificazione in uno specifico registro europeo.

Questi due anni potrebbero essere impegnati per le competenze nella Medicina dell'Emergenza/urgenza e Medicina Critica per esempio, oppure nella Primary Care ( per la formazione dell'infermiere di Comunita/famiglia), oppure nella Ostericia, neonatologia e Pediatria, oppure nelle Attività Chirurgiche Pre-Intra e Postoperatorie.

Oggi quegli infermieri che prendono la Laurea Magistrale finiscono a fare i dirigenti , dirigenti purtroppo di scarsissimo livello e sempre sottomessi ai medici ed alla Direzione Aziendale, in una parola esecutori di ordini. Invece ormai da tempo penso che la laurea magistrale serve per certificare la proprie competenze professionali ad alto livello. Un Nuovo Contratto da professionisti e non da operai potrà all'interno di queste certificazioni ( Laura Magistrale) o preparazione di base ( Laura Triennale) generare una carriera che mandi definitivamente l'infermiere unico , utile solo ai sindacati per agire i loro piccoli ricatti.

Lasciamo pure il Contratto di Comparto agli OOSS che davvero sono degli operai e lavorano per mansioni , per task che l'Infermiere professionista gli prescrive. Il lavoro in team tra medico ed infermiere , ognuno con il suoi ruolo con la sua autonomia, permetterà di sviluppare Qualità e Sicurezza delle cure e dell'Assistenza ed anche contribuirà alla sostenibilità economica.

Infermieri a sostegno dei malati

Infermieri a sostegno dei malati

Cari amici infermieri, cercate di spiegare questi concetti ai medici che ancora non li hanno compresi (fatto salvo ovviamente le dovute eccezioni) e sopratutto ai cittadini che anche loro non hanno ancora capito il vostro ruolo la vostra professione. Nei fatti sia per la strada di destra che per la strada di sinistra siamo un paese ancora incivile ed incolto per quanto riguarda l'Assistenza in Ospedale e nel Territorio.

Cari amici Infermieri cercate di fare in fretta mi piacerebbe vedere qualche realizzazione di quello che penso, mi piacerebbe vedere sconfitta la conservazione di destra e di sinistra e venire alla luce il nuovo professionista dell'Assistenza, il nuovo professore universitario dell'Assistenza (e non gli attuali fantasmi), il nuovo Dirigente dell'Assistenza (e non gli attuali cortigiani).

In bocca al lupo miei cari amici Infermieri, vi aspetto alla sfida.

Dr. Giorgio Tulli

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