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Caregiver Day 2016 a Exposanità

di M T

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Gli ultimi dati statistici hanno evidenziato la presenza di oltre 18 milioni di caregiver familiari in Europa di cui 3.329.000 soltanto in Italia.

BOLOGNA. Il Caregiver Day è la giornata regionale realizzata dalla Regione Emilia Romagna che celebra e riconosce l'importanza del caregiver familiare, ovvero del parente che assiste un malato cronico al proprio domicilio. Grazie alla legge regionale n.2 del 28 marzo 2014, l'Emilia Romagna è stata la prima regione d'Italia a riconoscere per legge il ruolo insostituibile e prezioso del caregiver, tutelandone i bisogni e promuovendo azioni di supporto.

Gli ultimi dati statistici hanno evidenziato la presenza di oltre 18 milioni di caregiver familiari in Europa di cui 3.329.000 soltanto in Italia.

Quest'anno le manifestazioni celebrative del Caregiver Day hanno avuto culmine con un importante incontro all'interno della manifestazione Expo Sanità, presso le fiere di Bologna. Evento al quale Nurse24.it non è voluto mancare.

Una rete solida che coivolge tutte le parti

Di fronte a più di 100 persone l'incontro si è aperto con l'intervento della dott.ssa Loredana Ligabue, direttrice della società cooperativa Anziani e non solo organizzatrice dell'evento.

La forte rete costruita con impegno negli ultimi decenni e che coinvolge istituzioni amministrative, aziende sanitarie, le assistenze sociali e le associazioni dei cittadini è la massima risorsa di un sistema sanitario regionale che sviluppa i propri servizi al fine di raggiungere numericamente e territorialmente la propria popolazione nel suo intero.

La platea di relatori conferma questa rete, vedendo impegnati Alberto Benelli, sindaco di Carpi e referente Welfare ANCI Emilia Romagna, Kyriakoula Petropulacos, tecnico in direzione generale sanità e politiche sociali e per l'integrazione Regione Emilia Romagna, Alessandra Colantoni, medico geriatra del policlinico di Modena, Luigi Palestini, ricercatore ASSR Emilia-Romagna e Carmelo Scarcella, Direttore Generale ATS Brescia.

Il caregiver come risorsa centrale

Interessanti i contenuti corali degli interventi.

Evidenze scientifiche quantitative e qualitative dimostrano come un corretto supporto del caregiver sia incredibilmente vantaggioso per un SSN che purtroppo non riesce a soddisfare la richiesta domiciliare nel suo insieme. Questi vantaggi si traducono in termini di miglior stato di salute e riduzione di spese ingiustificate.

Per quanto riguarda lo stato di salute, l'empowerment del caregiver secondo le necessità assistenziali influenza direttamente sul verificarsi di acuzie nello stato cronico dell'assistito. Questa formazione non deve però essere vista come una sostituzione del profilo professionale di riferimento. L'infermiere in questo caso resta il ruolo principe dell'assistenza ma non possiamo pretendere che in mancanza di assistenza h24 si lasci il caregiver senza la minima idea di come comportarsi. Sarebbe come evitare di insegnare le manovre rcp alla popolazione civile perchè esiste già un sistema di soccorso.

Tutto questo si collega alla riduzione delle spese ingiustificate direttamente limitando gli accessi evitabili al pronto soccorso, elemento critico noto a tutti e che ogni anno riguarda il 30% degli accessi, con relativo ingorgo del servizio di PS.

Caregiving e PAI

I relatori hanno avuto modo di affrontare anche l'argomento PAI. Il Piano Assistenziale Individuale è il documento di sintesi che raccoglie e descrive in ottica multidisciplinare la valutazione di ciascun assistito, con lo scopo di dare l'avvio a un progetto di assistenza e cura che abbia come obiettivo la sua salute. E' perciò il risultato del coordinamento di tutte le figure.

Alla luce anche di questa definizione è stato affermato a più riprese come non sia più giustificata l'assenza di una sezione spettante al caregiver. Del resto la regione emilia romagna ha anche legiferato in tal senso, con la legge n.5 del 1994 che prevede, appunto, il coinvolgimento del caregiver nel PAI.

Molti aspetti quindi sono in divenire, per il momento la figura del Caregiver assume una forte responsabilità fisica, morale e psicologica dell'assistenza al malato cronico domiciliare.

Le proiezioni antroposanitarie sono molto chiare: l'aspettativa di vita aumenta e con essa (ma non strettamente collegato ad essa) gli anni di cronicità che statisticamente pro capite ci spettano. Escludere il ruolo del caregiver come risorsa sarebbe un errore.

Non meno del mancato potenziamento del sistema sanitario domiciliare, del quale molti infermieri del settore al momento soffrono e con loro tutta la categoria, come professionisti e come cittadini.

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