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BIELLA. Raccolta di alimenti e pasti provenienti dalla mensa ospedaliera a favore dei bisognosi

di Redazione

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BIELLA. L’Azienda Sanitaria metterà gratuitamente a disposizione della mensa di condivisione cittadina di via Novara circa 20 porzioni al giorno per cinque giorni alla settimana, che diventeranno sette con l’apertura del nuovo ospedale ASL BI e Associazione “La Rete” hanno firmato questa mattina un protocollo d’intesa per mettere a disposizione della mensa di condivisione cittadina “Il Pane Quotidiano” di Biella, in via Novara 4, gli alimenti e i pasti, del tutto intatti, provenienti dalla mensa dei dipendenti dell’Azienda Sanitaria Locale.

Si tratta della prima tappa di un progetto ben più ampio, dal titolo “Biella Solidale”, promosso dall’ASL BI per attivare nuove collaborazioni con le associazioni e con le istituzioni del territorio, a sostegno delle fasce più bisognose della popolazione.

 

La firma del protocollo avvenuta oggi nasce in risposta alla Legge 155/03, la cosiddetta “Legge del buon samaritano, che permette a tutte le Onlus che operano ai fini di solidarietà sociale di recuperare gli alimenti e di distribuirli ai bisognosi; la ratio della suddetta legge è quella di incoraggiare e facilitare il recupero di cibo e prodotti alimentari ancora perfettamente commestibili, ma che hanno perso valore commerciale e quindi esclusi dal mercato.

 

In questo modo, “La Rete” potrà disporre di alimenti perfettamente conservati e salubri provenienti dalla mensa del personale dell’ASL BI, per poterli così destinare ai fruitori della mensa di condivisione cittadina, gestita dall’associazione stessa.

 

Con l’adozione di questa iniziativa, l’obiettivo è promuovere la lotta alla povertà e ridurre la quantità di rifiuti prodotti, azione che potrà produrre evidenti ed immediati riscontri positivi sia sulla diminuzione dell’impatto ambientale, sia sulla riduzione degli oneri di smaltimento.

 

L’ASL BI intende anche sostenere e valorizzare le associazioni che, a vario titolo, operano in ambito sociale, riconoscendo la loro imprescindibile funzione di integrazione degli interventi pubblici, in coerenza con la valorizzazione del ruolo strategico del terzo settore nella valutazione dei bisogni del territorio e nella progettazione sociale.

 

Mettendo a disposizione dei più bisognosi i pasti non consumati dal personale aziendale, è inoltre possibile promuovere ed affermare una cultura di piena valorizzazione delle risorse, di lotta al consumismo e allo spreco.

 

La firma del protocollo d’intesa rappresenta dunque un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di un corretto utilizzo delle risorse a disposizione, come spiega Michelangelo Valenti, Direttore del Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione, in prima linea per l’attivazione del protocollo: «Questo insegnamento dovrebbe essere impartito sin dall’infanzia ai bambini e rinforzato nelle scuole. Ciò premesso, anche la popolazione adulta dovrebbe prestare maggiore attenzione ad evitare sprechi di cibo, mentre ancora oggi questo tipo di cultura stenta ad affermarsi.

 

L'Azienda già particolarmente attenta in tal senso: mediamente, la cucina dell’ASL BI prepara 500 pasti al giorno, da lunedì a venerdì, per i pranzi del personale. A fronte dei consumi registrati, sarà possibile offrire alla mensa di condivisione cittadina di Biella circa 20 porzioni al giorno tra primi piatti, secondi, contorni, frutta, per cinque giorni alla settimana, che diventeranno sette con l’apertura del nuovo ospedale.

 

Ogni alimento sarà perfettamente sigillato per garantirne l’integrità e la giusta conservazione». Anche l’associazione “La Rete”, tramite il presidente Tiziano Zanotti, esprime la propria soddisfazione per l’accordo stipulato con l’ASL BI: «Grazie a questa iniziativa sarà per noi possibile incrementare il numero di persone che potranno beneficiare dei servizi che offriamo e proseguire nel cammino di inclusione sociale di chi versa in condizioni di povertà ed emarginazione. Alla mensa di condivisione “Il Pane Quotidiano” da noi gestita, fin dal 2005 ogni giorno dell’anno, domenica compresa, si presentano per il pranzo oltre 80 persone che si trovano in una situazione di disagio ed esclusione sociale».

 

I cittadini che si rivolgono a questo servizio sono in parte persone anziane che dispongono di una pensione insufficiente per poter arrivare alla fine del mese, persone con problemi di inserimento dovuti ad alcolismo, tossicodipendenza, oltre ad un certo numero di stranieri che, per vari motivi, hanno lasciato il proprio Paese di origine.

 

Negli ultimi anni, a causa del protrarsi della crisi, si sono affacciati a questa realtà anche cittadini che hanno perso il lavoro, persone separate e molti giovani che, concluso il percorso scolastico, sono alla ricerca di un’occupazione.

 

Oltre alla mensa di condivisione, l’associazione “La Rete” si occupa anche del Centro di prima accoglienza (dormitorio) con un numero di 15-20 cene al giorno e si occupa della distribuzione di borse spesa presso gli Empori di Biella, Candelo, Cossato e Vigliano per un totale di 980 persone assistite alla settimana: «Questi dati sono allarmanti e si stenta a credere possano esistere nel Biellese. – conclude Zanotti – È dunque un sollievo poter disporre di una fornitura costante di pasti pronti da parte dell’ASL BI».

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