Si tratta di una rarissima complicanza della gravidanza caratterizzata da una patologica infiltrazione della parete uterina da parte della placenta che, compenetrando a tutto spessore l’utero ed erodendo i vasi sanguigni, raggiunge la superficie esterna del viscere potendo coinvolgere persino la vescica.
POTENZA. Negli scorsi giorni una giovane mamma, di 31 anni al suo terzo parto, è stata sottoposta a taglio cesareo programmato a 36 settimane di gestazione per una grave condizione patologica potenzialmente letale: la placenta previa percreta.
Si tratta di una rarissima complicanza della gravidanza caratterizzata da una patologica infiltrazione della parete uterina da parte della placenta che, compenetrando a tutto spessore l’utero ed erodendo i vasi sanguigni, raggiunge la superficie esterna del viscere potendo coinvolgere persino la vescica. Tale condizione si presenta prevalentemente in caso di anomala inserzione della placenta nella parte più bassa dell’utero (placenta previa) in pazienti con precedenti interventi chirurgici sull’utero. A causa delle copiosissime ed improvvise emorragie che si determinano al momento del parto, la condizione patologica è gravata da alta morbilità e mortalità materna.
Grazie al riconoscimento tempestivo della condizione patologica effettuata dai sanitari della Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia, si è proceduto alla pianificazione dell’intervento chirurgico di taglio cesareo coinvolgendo, in un processo decisionale multidisciplinare, oltre agli ostetrici anche gli anestesisti, i neonatologi ed i medici del centro trasfusionale.
L’equipe chirurgica, composta dal Dott. Sergio Schettini, direttore dell’UO di Ostetricia e Ginecologia, dal Dott. Rocco L. Paradiso, responsabile dell’UOS di Ostetricia, e dalle Dottoresse Chiara D’Altorio e Carmen Curcio, dirigenti medici della stessa UO, ha eseguito il delicato ed impegnativo intervento chirurgico che ha permesso al piccolo del peso di 2800 grammi, lungo 49 centimetri, di venire così al modo in maniera sicura.
Il piccolo subito dopo l’estrazione dall’utero materno è stato affidato alle cure della Dott.ssa Camilla Gizzi, neo-direttore della UO di Neonatologia. Ha coordinato le procedure anestesiologiche il Dott. Francesco Allegrini.
Sia il piccolo che la mamma, in buone condizioni di salute, hanno fatto un felice ritorno a casa.
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