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Testimonianze

A Pisa tre neo-laureati si mettono in gioco

di Redazione

InfermieriPisa

Francesco, Luca e Massimo, stanchi di presentare CV alle aziende private e di iscriversi ai concorsi raccontano le loro difficoltà a Nurse24.it.

PISA. Siamo tre giovani infermieri laureati da poco presso l’Università degli studi di Pisa; durante gli anni passati tra lezioni frontali e tirocinio presso le unità operative dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, fioccavano le notizie sconfortanti riguardo l’offerta lavorativa per la figura infermieristica ma continuavamo, come i nostri colleghi studenti, a dormire sonni tranquilli rinchiusi in quella “bolla di sicurezza” che è la vita universitaria.

Finalmente tutti i sacrifici vengono ricompensati con il diploma di laurea e ci concediamo alcuni giorni per festeggiare il traguardo raggiunto con amici e parenti.

Ci siamo, esauriti brindisi ed abbracci, giunge dunque il momento di pensare al futuro; la nostra prima intenzione è quella di continuare il percorso di formazione, specializzandoci in un area piuttosto che in un’altra, ma inevitabilmente giunge anche il momento di confrontarsi con quel famigerato panorama lavorativo che si erge difronte a noi.

Scandagliamo il web alla ricerca di avvisi o bandi di concorso, concludendo la nostra ricerca alquanto sconfortati.

Compiliamo minuziosamente i nostri curriculum vitae, e procediamo a farli pervenire in ogni dove, dagli studi medici alle strutture sanitarie private, passando per le cooperative sociali e gli ambulatori infermieristici.

Le risposte positive ottenute dopo mesi si contano sulle dita di una mano, e tra queste, brulicano le offerte “improponibili”, tra retribuzione irrisoria e demansionamento.

Ci confrontiamo con i nostri colleghi ed a quanto pare siamo tutti sulla stessa barca.

Navigando in rete ci giungono all’occhio notizie di colleghi provenienti da diverse province d’Italia, che in un modo o nell’altro cercano di creare una propria attività, con risultati più o meno soddisfacenti; iniziamo a scatenare la nostra immaginazione, senza però prendere sul serio le idee che piovono durante i nostri brainstorming.

Passa ancora del tempo, le cose non cambiano, le offerte di lavoro non piovono dal cielo ed un numero esponenziale di nostri colleghi preparano i bagagli, salutano amici e parenti e partono in direzione United Kingdom.

Rispetto infinito per questi ragazzi, talvolta amici, che si trovano costretti a cercare fortuna all’estero, una storia italiana che purtroppo si ripete a distanza di anni.

C’è solo una soluzione, decidiamo di assumerci tutte le spese ed i rischi annessi e di intraprendere la libera professione.

Inizialmente è stato alquanto arduo comprendere tutto l’iter burocratico e legislativo da seguire per avviare l’attività libero professionale; grazie all’aiuto di una commercialista di fiducia, siamo venuti a conoscenza di tutte le norme civilistiche, fiscali e previdenziali.

Abbiamo deciso di comune accordo di svolgere l’attività in forma individuale, né associandoci formalmente, per riuscire a ridurre il più possibile le spese, né di formare una cooperativa sociale, forse anche reduci da esperienze negative nostre e di colleghi a noi vicini.

Ci siamo informati tramite la camera di commercio di Pisa sull’iter da seguire per la registrazione di un marchio, ci siamo improvvisati grafici, e siamo riusciti a distinguerci con qualcosa di semplice e spontaneo.

Abbiamo comunicato il tutto al nostro collegio Ipasvi provinciale, proponendo il nostro materiale pubblicitario, sito web compreso, ed una volta ottenuta l’autorizzazione, siamo stati pronti finalmente a decollare.

Siamo convinti che la volontà che ci spinge e le difficoltà intorno a noi, possano aiutarci moltissimo a mettere tutto il nostro impegno per la causa, ed i nostri assistiti se ne rendono conto, e non c’è soddisfazione più grande.

Siamo partiti così, dal nulla, investendo i pochi risparmi in questo progetto, che abbiamo intenzione di ampliare in un prossimo futuro, cercando collaboratori, forse associandoci e magari aprendo un ambulatorio infermieristico vero e proprio.

Siamo convinti che la presenza di un professionista infermiere disponibile 24 ore su 24 sia presso il domicilio, sia presso strutture di ricovero possa essere una validissima soluzione per soddisfare i bisogni dei cittadini.

Crediamo che la debolezza delle strutture sanitarie sul territorio, contrapposta all’aumento esponenziale del fabbisogno di cure della popolazione, possa essere a nostro vantaggio, ma crediamo soprattutto che le istituzioni debbano promuovere queste iniziative rendendo possibile svolgere la libera professione infermieristica così come fanno i medici di medicina generale, in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale.

Stendiamo un velo pietoso sull’abusivismo della nostra professione o sulla vera e propria svendita delle prestazioni infermieristiche, siamo convinti che tutto ciò sia dovuto alla mancanza di informazione dei cittadini e anche di molti professionisti sanitari in genere riguardo alla questione in esame.

I cittadini devono ancora conoscere a fondo la nuova figura dell’infermiere e concepirne ruoli e responsabilità; Un infermiere abilitato ed autorizzato sia dal collegio Ipasvi, sia dall’ente previdenziale (Enpapi), fornisce una sicurezza assoluta agli assistiti, sia dal punto di vista legale che formale, fornisce prestazioni di qualità, e soprattutto, il cittadino sa chi ha difronte.

Ogni volta che ci riuniamo per risolvere un problema, fiscale o legale che sia, il nostro motto è sempre lo stesso: Le difficoltà, grandi o piccole che siano, non si evitano, si affrontano!

Francesco Bassoni, Luca Salvatore Bertolone, Massimo De Gaetano
Infermieri Liberi Professionisti - Pisa

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