Giovedì 8 giugno 2016 a Milano seminario dal titolo ‘Il bisogno di salute nella società che cambia: riflessioni e prospettive’ organizzato da ASI.
MILANO. Nei primi anni di attività dell'Accademia Scienze Infermieristiche abbiamo iniziato a gettare le basi affinché il nostro contributo alla professione possa divenire sostanziale - seppur piccolo - attraverso la messa in campo di alcune iniziative strutturate essenzialmente attorno a due grandi contenitori: la partnership con altre realtà associative/istituzionali e la ricerca.
Crediamo infatti che la forza e la visibilità di una professione non possa realizzarsi in altro modo che non attraverso la condivisione del sapere, dell’esperienza e delle risorse di ciascuno; la parcellizzazione e la divisione non possono che impoverire la trasmissione del patrimonio di una disciplina, ecco perché A.S.I. è molto attenta e si rende disponibile per promuovere il più possibile forme di collaborazione con altre realtà associative e istituzionali. Alcuni esempi? La partnership con la Società Italiana di Storia dell’Assistenza Infermieristica (SO.I.S.A.I.) per la realizzazione di eventi a carattere storico; la fattiva collaborazione con il Collegio Provinciale IP.AS.VI. di Milano-Lodi-Monza e Brianza, che ha sempre sostenuto le nostre iniziative e che ringraziamo per l’attenzione nei confronti dell’associazionismo in generale; la partecipazione al gruppo di lavoro della Federazione Nazionale Collegi IPASVI nell’ambito del progetto ‘Fare di più non significa fare meglio’ di Slow Medicine, che ci vede impegnati con altre Società Scientifiche professionali nell’individuazione di pratiche infermieristiche a rischio di inappropriatezza e nella loro diffusione; il legame con Slow Medicine, di cui siamo soci istituzionali.
La ricerca riveste particolare importanza nella nostra vita associativa, anzi, possiamo ragionevolmente dire che l’attività di studio e la realizzazione di progetti di ricerca sta connotando la nostra identità ed assorbe gran parte del nostro impegno all’interno di ASI.
Lo scorso triennio abbiamo condotto una ricerca qualitativa multicentrica dal titolo ‘di quali problemi di salute si occupano gli infermieri’, i cui risultati sono stati presentati nel febbraio 2015 presso l’Università degli Studi di Brescia (nostro partner nel progetto) e sono tutt’ora in fase di pubblicazione. In virtù di quanto dichiariamo nel manifesto A.S.I., ossia ‘l’impegno all’ascolto delle aspettative, dei giudizi di valore e degli interessi professionali degli infermieri che esercitano nei diversi ambiti del sistema sociosanitario, concepiti non solo come destinatari privilegiati di intervento associativo, ma come co-autori e costruttori di sapere’, con questo progetto abbiamo voluto contribuire all'approfondimento di una questione fondativa e tuttora attuale dell'infermieristica, strettamente connessa all'identità dell'infermiere, alla natura della pratica assistenziale e della sua relazione con la persona assistita, gli altri professionisti della salute, il contesto generale, a partire dall’ascolto degli infermieri che ogni giorno lavorano accanto al malato.
Abbiamo svolto 18 focus group che hanno coinvolto circa 150 infermieri operanti in 20 strutture sanitarie pubbliche e private della Regione Lombardia, e i risultati ci hanno aiutato a comprendere meglio la natura della pratica assistenziale oggi, il livello di decisionalità e responsabilità dell’infermiere , quali conoscenze guidano l’agire quotidiano e quali sono i bisogni, espressi o inespressi, che le persone assistite e i famigliari portano ai professionisti della salute.
In particolar modo, l’incontro con gli infermieri ci ha aiutato ad identificare alcuni elementi di crisi, di tensione e di transizione che interessano la professione oggi , in uno scenario in cui l’infermiere tende ad assumere sempre più un ruolo di garanzia e di interconnessione tra i diversi attori del processo di cura, e ha sollevato alcuni quesiti relativi alle competenze che il professionista stesso dovrebbe possedere per dare solidità al proprio agire. A nostro avviso, pare maturo il momento in cui il corpus professionale debba sentirsi chiamato a teorizzare nuovamente su chi è l’infermiere, su quali saperi guidano l’agire, su quali fenomeni di salute sono oggetto degli interventi autonomi e complementari messi in atto dal professionista.
Quest’ultimo aspetto, unitamente all’analisi delle trasformazioni in atto del sistema sanitario e delle sue forme organizzative - con particolare riferimento ai nuovi modelli di organizzazione dell’ospedale e, soprattutto, allo sviluppo dell'assistenza infermieristica sul territorio - ha portato in luce quanto oggi l’agire dei professionisti debba sempre più orientarsi alla risposta dei nuovi bisogni di salute che il mutato quadro sociale, epidemiologico, culturale e dei luoghi di cura sta facendo emergere, ed è proprio a partire da questa considerazione che abbiamo deciso di orientare il percorso di ricerca per il biennio 2016-18 sull’analisi del bisogno di salute percepito dagli assistiti.
Solo a partire - infatti - dalla comprensione di come le persone vivono la salute e la malattia e delle necessità espresse, è possibile delineare un percorso di risposta ai bisogni e definire quali professionalità dovrebbero essere spese in questo scenario.
Questi primi mesi dell’anno stiamo definendo il disegno di ricerca e dopo l’estate inizieremo a lavorarci concretamente.
Vogliamo però fin da ora segnalare un’importante momento (siete i primi a cui ufficializziamo la notizia) da fissare in agenda: giovedì 8 giugno 2016, Milano, seminario dal titolo ‘Il bisogno di salute nella società che cambia: riflessioni e prospettive’.
La giornata si propone di aprire un dibattito attorno alla domanda ‘Quali caratteri assume il bisogno di salute oggi ?’ attraverso una riflessione sui paradigmi di salute e malattia nella società di oggi e su come la politica e le professioni di cura possono orientare le decisioni e le competenze in funzione delle istanze e delle richieste che i cittadini e gli assistiti pongono al sistema salute. Il Seminario vuole altresì gettare le basi per l’ attività di ricerca dell’A.S.I. sulla tematica in questione.
Siete dunque tutti invitati e vi terremo certamente aggiornati sugli sviluppi!
In conclusione vorremmo tornare su una domanda cruciale che ci avete fatto qualche tempo fa: come vi mantenete e come riuscite a portare avanti i vostri progetti?. Ebbene, poco è cambiato: ci manteniamo grazie all’entusiasmo del Consiglio Direttivo e dei soci. La questione della sostenibilità economica di un’associazione è estremamente cruciale; chi, come noi, non ha sponsorizzazioni fa molta fatica a concretizzare le idee, però possiamo e vogliamo ribadire che la passione può davvero smuovere le montagne: le scorse iniziative hanno visto la partecipazione fattiva di molti colleghi che ci hanno aiutato nel segno della più assoluta gratuità e contiamo che il ‘seguito’ di ASI ci accompagni anche nel prossimo futuro, attraverso la disponibilità ad aiutarci nella nuova attività di ricerca.
Per questo motivo vogliamo chiedere ai colleghi che ci leggono e che sono interessati a dare un contributo alla nostra iniziativa di ricerca di darcene comunicazione anche prima dell’evento dell’8 giugno, che rappresenterà certamente il momento nel quale raccoglieremo le adesioni, inviandoci una e-mail all’indirizzo: accademiascienzeinf@gmail.com, oppure tramite Facebook iscrivendovi al gruppo Accademia Scienze Infermieristiche.
Per iscrivervi all’associazione trovate invece tutte le informazioni sul sito www.accademiascienzeinfermieristiche.com
La presidente, il Consiglio Direttivo e i Revisori dei Conti A.S.I:
Paola Arcadi, Sara Bonfadini, Cinzia Botter, Antonella Demarchi, Antonietta Fortunato, Annamaria Marchello, Paolo C. Motta, Sergio Nobile, Lorena Salvini, Barbara Sappa, Andrea Todisco, Nino Zagari
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