TORINO. La Chirurgia dell’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino si è recentemente arricchita di una nuova tecnica per l’asportazione mininvasiva di un intero lobo polmonare. Si chiama “VATS Lobectomy” (Video Assisted ThoracoScopy), cioè “Toracoscopia Video Assistita” e viene eseguita presso la Chirurgia Generale e d'Urgenza, diretta dal Dr. Renzo Leli, dai chirurghi toracici Diego Fontana e Vittorio Della Beffa, appositamente addestrati con uno stage in Danimarca, effettuato direttamente in sala operatoria con uno dei maggiori esperti europei del settore, il Dr. Henrik J. Hansen di Copenhagen.
La tecnica utilizza nel torace lo stesso principio della laparoscopia nell’addome, con interventi eseguiti attraverso piccole incisioni, senza il divaricatore di parete e con l'uso di una telecamera.
“Con una incisione nel cavo ascellare di soli 5-6 cm e con l'aggiunta di soli altri due fori di 1,5 cm sulla parete toracica, con l’ausilio di una minitelecamera ad alta definizione, si può eseguire la resezione di un intero lobo del polmone – spiega il Dr. Diego Fontana – mentre con l’intervento tradizionale di‘toracotomia’, l’incisione è lunga ben 15-20 centimetri ed è spesso associata a dolore intenso nel postoperatorio”.
“I vantaggi derivanti da questa tecnica chirurgica mininvasiva, rispetto alla tecnica classica della toracotomia, sono evidenti – precisa il Dr. Vittorio Della Beffa – il dolore post operatorio è quasi nullo poiché non vi è la necessità di divaricare fortemente le coste per poter accedere al polmone manualmente. I pazienti di conseguenza riescono a espandere la cassa toracica senza difficoltà e a ventilare da subito il parenchima polmonare residuo e possono quindi essere dimessi molto precocemente, dopo soli 3-4 giorni rispetto ai 7-10 giorni della chirurgia tradizionale”.
Beneficiari della tecnica sono i pazienti affetti da tumore periferico del polmone, primitivo o secondario, non infiltrante la parete toracica, o da patologie benigne ma che richiedono l’asportazione di un intero lobo polmonare, come ascessi, tubercolomi, e altro.
Ideata nel 1991 dal medico italiano Giancarlo Roviaro, la metodica si è diffusa lentamente per la necessità di acquisire particolare confidenza con la delicata dissezione dei grossi vasi toracici che collegano il polmone al cuore, avendone unicamente visione bidimensionale indiretta su schermo.
Gli specialisti del San Giovanni Bosco nei primi 4 mesi di attività hanno trattato con successo 6 pazienti oncologici, 2 donne e 4 uomini, in fascia di età dai 40 ai 75 anni, e altri 4 sono programmati per l’intervento.
Secondo le stime dei chirurghi, l'80% dei tumori polmonari operabili, che giungono alla osservazione presso l’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino e che necessitano di un intervento chirurgico resettivo, potranno d’ora in avanti essere trattati con questa tecnica mininvasiva.
Ecco i filmati degli interventi eseguiti al San Giovanni Bosco:
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