Matteo Incaviglia, segretario dell'Associazione forense, scrive alla nostra testata e chiarisce le posizioni del suo sodalizio ed entra nel merito della sentenza sul pagamento della tassa Ipasvi.
Gentile direttore,
Ho letto con attenzione il suo articolo dal titolo "Pericolosa la sentenza dei giudici di Venezia per la Professione Infermieristica".
Le confesso di non capire perché la senteza a Suo dire "potrebbe ledere dalle fondamenta la nostra professione".
Non credo che la questione finisca qui, immagino e non ho dubbi che l'ipasvi appellera' la sentenza,(certo mi sarebbe piaciuto che avesse appellato anche la sentenza del TAR a proposito del Decreto crocerossine, e non permettere che questi si fregiano del titolo di Infermiere senza aver conseguito la laurea, seppur volontarie), ma la cosa che fa riflettere è: perché una sentenza che stabilisce un principio di gustizia la si debba ritenere pericolosa.?
La deludero' ma penso che l'ipasvi sia e debba rimanere la casa degli Infermieri, deve essere però una casa più accogliente, una casa che combatte senza se e senza ma l'ignominia del demansionamento, che non permetta che qualcuno si fregi del titolo di Infermiere senza averne titolo.
La legge 43/2006 che statuiva l'obbligo di iscrizione all'albo rimane una legge fantasma, prevedeva la trasformazione dei Collegi in ordine:mai avvenuta, prevedeva la figura dell'infermiere specialista (art. 6 comma C), mai avvenuto.
Com'è possibile sostenere che una legge praticamente inattuata, debba valere solo nella parte in cui prevede l'obbligatorietà dell'iscrizione all'albo?
L'AADI sosterrà pagamento della tassa ipasvi quando la professione infermieristica sarà effettivamente libera dai vincoli imposti dalla legge ai mestieri e non alle professioni intellettuali.
Matteo Incaviglia
Segretario AADI Sicilia
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Grazie Matteo per il tuo intervento, ben vengano i chiarimenti. Ora è tutto un po' più chiaro.
Angelo Riky Del Vecchio, Direttore Nurse24.it
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