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Otto milioni di euro investisti in sanità, quelli del contratto di Antonio Conte

di Gennaro Esposito

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Dopo un bel po’ di brutte figure rimediate ai mondiali di calcio disputati in Brasile, ecco che viene giù tutta la piramide oligarchica della FIGC dal presidente fino all’allenatore, il suo staff, tutti a casa come forse meritavano quanto mai prima di ora.

Poi dopo un po’ di campagna elettorale all’italiana, dove tutti sapevano quanti voti avevano i candidati, ecco la nuova dirigenza: la spunta su Albertini ex Milan, Tavecchio un signore classe 1943 che ha sempre gironzolato tra un incarico e l’altro negli ambienti calcio italia, lega, ora nominato presidente FIGC.

 

Fino a qui potrebbe anche essere quasi tutto normale, sembra la routine di una normale società che avvicenda i propri dirigenti attraverso una semi-democratica votazione.

 

Tavecchio però, sull’onda del rinnovamento (1943, ben 71 anni), non durerà a lungo, se non nominerà come CT un vincente, uno con gli attributi, che conosca l’ambiente, che abbia già una visibilità a livello internazionale, versatile, coordinatore, conosciuto da tutti soprattutto per i suoi successi, e per il sapersi imporre sui calciatori e sulle società.

 

Allora ecco nominato Antonio Conte nuovo CT con ingaggio di ben 4,1 milioni di Euro all’anno “omnicomprensivo“ con contratto di 2 anni.

 

Per carità niente da dire sul Conte professionista che è riuscito a strappare un tale contratto, niente da dire sul Conte uomo, ciò che fa nel suo personale sono affari suoi, niente da dire sul suo curriculum da calciatore e da allenatore, ma abbiamo − intendo noi professionisti sanitari − tanto da dire sul suo contratto. A parte il fatto che un contratto del genere non verrà mai sottoposto a un dirigente infermieristico, figuriamoci a un infermiere, ma penso nemmeno a qualsiasi dirigente sanitario a qualsiasi livello.

 

A questo punto dobbiamo schierarci, siamo a favore di questo contratto o siamo contro? Io mi schiero contro, fatte tutte le premesse del caso, cosa avremmo potuto comprare con ben 8,2 milioni di euro, parenti strettissimi di ben 16 miliardi delle vecchie lire?

 

A titolo puramente informativo avremmo potuto comprare, ovviamente, approsimativamente compreso iva, più di 500 incubatrici neonatali, oppure 500 auto medio piccole per assistenza domiciliare, ma anche 300 ecografi o anche 1640 letti reclinabili, 2733 computer di ultima generazione, una formazione specialistica per  ben 8200 infermieri, milioni di siringhe e di aghi, quintali i cotone, 15 000 telefoni cordless, ma addirittura avremmo potuto assumere più o meno compreso tasse più di 600 infermieri.

 

600 colleghi avrebbero potuto trovare un decoroso lavoro e quindi 600 famiglie sarebbero nate e allora sì che il PIL si sarebbe mosso anche se di poco, ma sicuramente l’economia reale ne avrebbe beneficiato, avremmo avuto più consumi e quindi tutti gli economisti avrebbero mostrato i loro sorrisi tenendo presente che stiamo parlando di un solo contratto, per un solo individuo.

 

Cosa potremmo realmente fare se su questo tipo di contratto ci fosse la mano risparmiatrice del governo Renzi, Berlusconi, Casini, Alfano, Grillo, Tom o Gerry che potrebbe mettere fine a un così lauto sperpero di denaro?

 

“Senza parole... Non oso immaginare...!"

 

Rivolgiamoci un po' di domande e rivolgiamole anche a tutti quelli che occupano posizioni di rilievo nel nostro parlamento, nelle commissioni e nelle caste, nelle lobby che ancora oggi la fanno da padroni nascoste dietro fantomatiche associazioni, federazioni, fondazioni, che come abbiamo visto muovono un bel po' di soldi. Allora perché i bilanci non sono trasparenti e pubblicamente consultabili?

 

Ma perché invece siamo ancora alle prese con un blocco che dura da anni per gli stipendi degli infermieri e poi dall’altra parte abbiamo una sola persona che guadagna tutti questi soldi?

 

Siamo di fronte alla solita casta su cui non ci si può mettere le mani? Ma allora perché i dirigenti pubblici hanno un tetto per lo stipendio che non deve superare i 250 mila euro? Perché l’infermiere non può svolgere il doppio incarico e il medico sì? Perché ancora non c’è una politica sanitaria che metta mano a una vera e propria riforma infermieristica più che sanitaria, passando attraverso la rimodulazione delle università?

 

La disoccupazione infermieristica che ha raggiunto livelli assurdi perché non viene considerata da nessuno? Perché i dirigenti infermieristici in una azienda si contano sulle dita di una mano e invece i medici hanno un contratto da dirigente anche se non dirigono niente?

 

Le domande sono tante e tali da farci rabbrividire anche perché chi doveva, ancora non ci ha risposto.

 

Possiamo però indignarci esprimendo solo le nostre negative considerazioni su tutto ciò che succede intorno ai reali problemi che affliggono la nostra società, e non parlo di società di calcio, ma parlo della nostra vita che professionalmente ha subìto un shock tale da cui ancora non ci siamo ripresi e contro cui stiamo ancora cercando di rinvenire senza farci scoraggiare da così tante schifezze.

 

Non facciamo demagogia e raccontiamoci la verità.

 

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