ROMA. La Federazione Nazionale Ordini Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo) ricorda che nell'Anno Accademico 2012/2013 ci sarabbero circa 3700 aspiranti professionisti sanitari in più nello stivale Italico. La struttura federale si rifà ai dati forniti dalla Conferenza nazionale dei corsi per le professioni sanitarie. Il calo di domande per queste ultime riguarda soprattutto i corsi di tecnico di radiologia (-17%) e di infermiere (-3,1%).
Per Medicina presentate 97.153 domande di ammissione (98.083 nel 2011). Si interrompe il trend positivo delle domande sulle lauree per le professioni sanitarie. Da quest'anno si verifica una lieve flessione (-3,1%) rispetto alle 123.419 domande dello scorso anno su 27.368 posti a bando. All'esame dell'11 settembre nelle 28 Università statali si sono presentati 114.748 studenti del totale dei 119.618 che hanno presentato domanda. Mentre 4.870 studenti hanno espletato l'esame di ammissione nelle tre Università non statali di Milano S. Raffaele, Roma Cattolica e Roma Campus per un totale di 1.118 posti.
Il calo di domande nelle Università private (-25%) è superiore a quello delle statali (-2%). Stabile invece la situazione a Medicina. Sono 76.912 le domande presentate presso le 38 Università statali per i corsi di laurea in Medicina e chirurgia (9.617 posti a bando) e in odontoiatria (866 posti a bando), per un totale di 10.483 posti. Ma all'esame di ammissione del 4 settembre si sono presentati in 70mila, il 10% in meno come di solito accade ogni anno. Sommando alle Università statali le private e i corsi in inglese si arriva a un totale di 11.104 posti con 97.153 domande presentate, per un rapporto di 8,7, quasi lo stesso rapporto dello scorso anno quando su 11.205 posti le domande furono 98.083.
Di conseguenza, le differenze sono davvero minime sia sui posti con 101 (-0,9%) che sulle domande con 930 (-0,9%). A presentare i dati è il Centro Studi e Documentazioni della Fnomceo, che ha elaborato i risultati della rilevazione condotta da Angelo Mastrillo per la Conferenza nazionale dei corsi di laurea delle professioni sanitarie con la diretta collaborazione delle segreterie studenti di tutte le Università. Il calo di domande nelle professioni sanitarie, in totale di circa 3.700, riguarda soprattutto la professione di tecnico di radiologia con -1.880 su 10.730 dello scorso anno (-17%) e infermiere con 1.360 su 44.148 (-3,1%).
“Segno – secondo la Fnomceo - di un inizio di crisi occupazionale che comincia ad emergere anche se con valori minimi, con progressivo trend negativo negli ultimi 4 anni.E' un dato rilevato anche da Alma Laurea, che sul tasso occupazionale a un anno dalla laurea evidenzia un calo generale dell'11%, da 86% del 2007 a 75% del 2010, stesso valore per l'infermiere che passa dal 94% del 2007 all'83% del 2010. Ancora maggiore è il calo per il tecnico di radiologia che scende dal 93% del 2007 al 57% del 2010, con un differenza di ben 36 punti percentuali, il più alto in assoluto tra i 22 profili”. Per medicina invece alcuni studenti hanno già superato l'esame di ammissione sui 621 posti nelle tre Università private di Roma Cattolica (350), Roma Campus (120) e Milano S. Raffaele (176) che hanno espletato gli esami rispettivamente l'11 aprile, il 29 e 30 agosto, con ben 15.872 domande presentate.
“In genere – spiega la Fnomceo -, questi sono gli stessi studenti che concorrono anche sulle Università statali e su quelle con i corsi in lingua inglese dove quest'anno sono aumentate le sedi - da 4 a 7 - e i posti - da 152 a 238 - ricevendo in tutto 4.369 domande. Per questi l'esame era fissato al 5 settembre”. Rispetto al dato medio, se si analizzano i dati per ogni Ateneo emergono differenze notevoli. Ad esempio, gli aumenti del 21% su Catania e Palermo, 19% a Roma Tor Vergata, 11% di Pavia e Firenze e 9% di Torino e Ancona, rispetto a significative riduzioni del 42% di Siena, del 28% di Parma e l'Aquila, e del 19% di Genova e Ferrara. Con valori inferiori troviamo Messina 8%, e Bologna e Napoli Federico II con 6%.
Mentre le differenze a livello di Regione registrano aumenti nel Lazio (+14%), in Sicilia (+12%) e Piemonte (+7%) rispetto alle riduzioni in Abruzzo (-18%), Emilia Romagna (-15%) e Toscana (-12%). Nessuna differenza invece in Lombardia con 14.66 domande e differenza minima appena +2% su 15.002 domande.
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