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1700 diabetologi a Rimini per meeting al Palacongressi

di Redazione

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Bonora (Sid), modello eccellente che le istituzioni dovrebbero sostenere e non scardinare.

RIMINI. Ha preso il via oggi a Rimini il meeting degli esperti di Diabetologia. Presenti nella capitale romagnola oltre 1.700 partecipanti, 172 comunicazioni orali e 252 poster; 12 simposi e 27 minisimposi; 4 letture, 4 'Opinioni a confronto' e 3 'Incontri con l'esperto'.

L'appuntamento vuole dare voce alle "tante anime che fanno della diabetologia italiana un modello eccellente capace di produrre risultati come in nessun altro Paese del mondo. Con una spesa per il Servizio sanitario nazionale pari alla metà di quella della Germania".

Enzo Bonora, presidente della Società italiana di diabetologia (Sid), presenta il 26esimo Congresso nazionale Sid al via a Rimini (4-7 maggio) rivendicando la leadership del nostro Paese nella ricerca e nella cura della malattia del sangue dolce, che colpisce almeno 5 milioni di connazionali di cui solo 4 mln diagnosticati.

Il fiore all'occhiello del 'modello tricolore' è la gestione in team, fondata su un lavoro di squadra fra professionisti diversi che operano fianco a fianco nei centri diabetologici distribuiti lungo tutto lo Stivale. Il risultato è un'assistenza che "costa meno e dà più risultati", assicura Bonora in un'intervista all'AdnKronos Salute. Le Istituzioni dunque scelgano: "Se vogliono spendere di più ottenendo di meno, allora riducano i centri diabetologici esistenti", altrimenti "sostengano questa rete virtuosa e potenzino la ricerca come previsto dal Piano nazionale della malattia diabetica del ministero della Salute".

Solo così, avverte lo specialista, l'Italia della lotta alla pandemia diabete (sono 422 milioni i pazienti adulti nel mondo secondo il primo report globale dell'Oms, quadruplicati dal 1980) riuscirà a mantenere e implementare i risultati raggiunti: "Valori di emoglobina glicata, indice chiave del buon compenso glicemico, inferiori che in Usa e in Europa occidentale; minore incidenza di complicanze croniche; un tasso di ricoveri per complicanze acute fra i più bassi al mondo; eccesso di mortalità da diabete dimezzato rispetto agli altri Paesi occidentali; una ricerca diabetologica al terzo posto nel mondo secondo quanto certificato da enti indipendenti, che sale sul primo gradino del podio quando il dato viene 'corretto' tenendo contro dei finanziamenti ricevuti".

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