La professione infermieristica è in una fase di stallo. E’ giusto non dimenticare la storia della professione, ma la storia è più utile se la si usa per migliorare. Storia - L’infermiere proviene da un passato paramilitare, e ancora oggi ne subiamo l’influenza. Guardiola, la stanza dove sostano gli infermieri, oggi infermeria. CapoSala, il capo del reparto, oggi Coordinatore.
Una volta si raggiungeva il pù alto grado per l’infermiere “caposala” sul campo. Era colui che aveva maturato l’esperienza e le capacità di gestione e comando del gruppo.
Poi la professione è avanzata, prima con il corso per l’abilitazione al “comando” fino allo sbarco alle università, dove per diventare coordinatori c’è l’obbligo di frequentare un Master post formazione di base.
Ma cosa è cambiato? qual’è la differenza tra il Caposala di allora e il Coordinatore di oggi? a queste domande si potrebbe rispondere solo avendo la macchina del tempo per ritornare indietro nel tempo e vivere una settimana, da infermiere, nel passato. Si, perchè farselo raccontare da coloro che hanno vissuto a cavallo della trasformazione, non è la stessa cosa.
Quello che sicuramente dovrebbe essere chiaro è la differenza, già nella definizione, di questa figura: Comandare/Caposala e Coordinare/Coordinatore. Uso il condizionale perchè non è cosi dappertutto, non bisogna fare di tutta l’erba un fascio, ma sembra che quest’erba cresca sempre più prendendo il sopravvento.
Eppure è semplice, non c’è nenche bisogno di studiare tanto, basta leggerlo dal vocabolario:
- Comandare - Ordinare, imporre di fare una cosa;
- Coordinare - Ordinare insieme; disporre più cose o elementi nell’ordine più adatto al fine che si vuol raggiungere.
Inutile continuare con l’analisi del concetto, sembra chiaro anche a mia figlia di sei anni. Purtroppo non è chiaro a molti colleghi, che al momento della promozione d’incanto cambiano atteggiamento verso coloro che fino a poco tempo prima erano i suoi colleghi.
Il profilo del coordinatore è complesso, deve avere una serie di conoscenze e capacità specifiche. Tra queste forse la più complessa è la conoscenza di elementi del contratto di lavoro. Ormai è noto che in Italia c’è la libera interpretazione delle leggi, dei diritti ma soprattutto dei doveri.
L’art. 11 del CCNL del 19 Aprile 2004 che modifica l’art. 28 del CCNL dell’1 settembre 1995 che al comma 3 recita:
In tale specifico contesto, tenuto conto dell’esigenza di garantire la migliore qualità del servizio, il dipendente deve in particolare:
h) eseguire le disposizioni inerenti all’espletamento delle proprie funzioni o mansioni che gli siano impartiti dai superiori. Se ritiene che la disposizione sia palesemente illegittima, il dipendente è tenuto a farne immediata e motivata contestazione a chi l’ha impartita, dichiarandone le ragioni; se la disposizione è rinnovata per iscritto ha il dovere di darvi esecuzione, salvo che la disposizione stessa sia vietata dalla legge penale o costituisca illecito amministrativo.
Questo non significa che quando rientro in servizio dalle ferie o dallo smonto e trovo una modifica del turno, non concordata, questa sia legittima. Impartire l’ordine per iscritto non significa poter arbritariamente cambiare il turno.
Non ha più senso alzare la cornetta e chiamare la persona? O forse è troppo da colleghi? Già dimenticavo, ora si è diventati il CAPO.
Comandare è storia. Coordinare significa ordinare e cooperare insieme per raggiungere l'obiettivo comune soprattutto nel rispetto reciproco
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