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Cooperative e infermieri: sfruttamento legalizzato

di Mimma Sternativo

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cooperative e infermieri denunciare è ancora un diritto

"Articolo 51 codice deontologico degli infermieri: l'infermiere segnala al proprio Collegio professionale le situazioni in cui sussistono circostanze o persistono condizioni che limitano la qualità delle cure e dell’assistenza o il decoro dell'esercizio professionale."

E allora lo facciamo noi per tutti quei colleghi che non possono.

cooperative

Denunciare è ancora un diritto e anche un dovere.

Pare che tante cooperative che "offrono infermieri" ad aziende ospedaliere e tante aziende che accettano di usufruire di questi contratti, di certo non si preoccupano del decoro della nostra professione.

Ed è un dovere sottolineare che si vuol parlare di cooperative del Nord Italia "quello più evoluto nella sanità".

Per citare un esempio una cooperativa sociale stipula con gli infermieri un contratto a tempo determinato con queste clausole:

1. "Il prestatore si obbliga a svolgere prevalentemente presso il committente le seguenti attività: INFERMIERE PROFESSIONALE"

2. "...il compenso pattuito è di 13,00 euro all'ora al lordo di ritenute fiscali. Il periodo di affiancamento, di ferie o le assenze per malattia non verrano renumerate"

3. "Il committente si riserva di esercitare il diritto di recesso immediato senza obblighi di preavviso in caso di giusta causa, quali gravi inadempienze e/o comportamenti scorretti, ivi compresi segnalazioni da parte dell'ente o dal coordinatore ".

Questi i punti che dovrebbero far rabbrividire ogni responsabile del collegio Ipasvi o dei vari sindacati.

Si potrebbe partire dalla definizione: infermiere professionale, ma lasciamo perdere per oggi la filosofia; 13,00 euro lordi all'ora. Il gioco vale davvero la candela?

PERIODO DI AFFIANCAMENTO NON RETRIBUITO. Io infermiere lavoro da uno a tre mesi gratis, ma nel frattempo offro forza lavoro, rischio denunce e magari anche di andare dietro le sbarre e tutto ciò a costo zero per l'azienda e per le cooperative

Essere contrari a pareri del mio coordinatore potrebbe costarmi il posto.

Dove sono i rappresentanti politici in questo contratto? Dove i gruppi sindacali? Dove sta la qualità? Dove il sogno di una professione e non di un mestiere?

La tassa d'iscrizione per il collegio Ipasvi varia dai 55 euro ai 100 euro, il grande divario tra il Collegio e un infermiere di corsia forse risiede proprio in questo: l'essere abbandonati nella concretezza della quotidianità.

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