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Conflitto d'interesse? La presidente risponde (VIDEO)

di Mimma Sternativo

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Il video alla fine dell'articolo

ROMA. Annalisa Silvestro ricopre dal 2000 la carica di Presidente della Federazione Nazionale Collegi IPASVI e dal 2013 è senatrice della XVII Legislatura della Repubblica Italiana nella circoscrizione Lombardia per il Partito Democratico.
Impazza sul web una petizione per chiedere alla stessa di dimettersi dalla carica di presidente, dichiarando in nome di un conflitto d'interesse la non legittimità della coesistenza delle due cariche.
Come risponde la presidente? la redazione di Nurse24 l'ha intervistata per voi.

Buongiorno Dott.ssa Silvestro,lei è Senatrice e presidente nazionale del collegio Ipasvi, questa l'ha resa oggetto di alcune critiche. 

Secondo lei in questo momento storico è un punto di forza avere il nostro presidente all'interno del governo o è presente realmente un conflitto d'interesse?

Nel nostro quadro ordinamentale non c'è nessun vincolo a mantenere la funzione di presidente della Federazione Ipasvi e di senatrice della repubblica.


(...)il conflitto d'interesse: io vorrei, e lo dico serenamente, vorrei sapere di quali interessi sarei portatrice, tali a tal punto da creare delle criticità agli infermieri, anche perché mi pare che gli infermieri di interessi da salvaguardare non ne abbiano nemmeno uno; non siamo quelle "famiglie professionali noi". Io non capisco quale sia l'interesse che va tutelato dagli interessi della collettività (...).


Io HO SCELTO di mantenere entrambe le cariche perché a mio avviso rappresenta un punto di forza per la nostra famiglia professionale e continuo a pensarlo.

 

È faticoso, impegnativo, un ruolo che ti sottopone a critiche spesso un po' troppo aspre, ma io sono un personaggio pubblico quindi, ci mancherebbe.


È un punto di forza essere in Senato perché ci sono decreti legge, disegni di legge che non vedono direttamente coinvolte le tematiche sanitarie e dunque gli infermieri, ma che è bene presidiare perché potrebbero impattare successivamente sugli stessi.


Voglio portarvi un piccolo esempio: circa 20 giorni fa è stato discusso un disegno legge riguardo gli orari di lavoro che va a riposizionare il nostro Paese lungo le direttive europee. In maniera semplicistica questo disegno prevedeva un allineamento alle direttive in termini di 6 mesi.


In una fase in cui noi abbiamo perso risorse, c'è il blocco del turnover, ci sono dei vincoli assunzionali forti, i nostri professionisti vanno avanti con gli anni e hanno dei problemi, tornare in quella direzione senza alcuna riflessione significava mettere ulteriormente in ginocchio a parte i servizi, soprattutto i nostri colleghi.

 

Sono riuscita a fare inserire un emendamento che andrò a discutere in commissione europea dove dirò che questa cosa si farà, ma andando a definire non soltanto i tempi, e non solo razionalizzando organizzando ma andando a finire quelli che sono i fabbisogni di risorse per garantire i processi di assistenza.

 

Io questa cosa sono riuscita a farla inserire e tutto il gruppo non solo il PD, ha firmato.

 

Quindi voglio dire, SE LÌ NON CI FOSSE STATO UN INFERMIERE questa cosa non l'avrebbe notata nessuno, cosa che invece chi fa questa professione e ha avuto ruoli dirigenziali e di gestione coglie immediatamente.


Ecco questo è un piccolo esempio e io credo di essere un punto di forza e spero ci saranno molti più INFERMIERI, CHE SI SENTONO REALMENTE INFERMIERI, in questi "luoghi", dove ci sono già altri infermieri alla camera e al senato che però non mi risulta si siano così tanto espressi e così tanto impegnati per la nostra professione.

 

Infermiere

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