La Puglia risulta una delle regioni con la maggiore carenza di personale infermieristico. Per colmare il fabbisogno sanitario regionale mancano all'appello circa seimila infermieri. La stima è stata resa nota dall'assessore al Bilancio, Fabiano Amati, annunciando che ci saranno presto nuove assunzioni grazie ad una proroga, sollecitata dall'Opi di Bari lo scorso settembre ed approvata con la Legge regionale 27/2024, della graduatoria del concorso unico regionale per infermiere svoltosi nel capoluogo pugliese nel 2021. Gli infermieri risultati allora idonei potranno pertanto finalmente essere chiamati in servizio. L'Asl di Bari li sta già contattando per valutare se, dopo quattro anni, sono ancora disponibili all'assunzione.
Carenza infermieri Puglia, l'obiettivo è colmare gap con altre Regioni
La proroga della graduatoria rappresenta un primo passo avanti, essenziale per la sanità pugliese, nonché un'opportunità concreta per tanti professionisti che attendevano di poter iniziare il loro percorso lavorativo nelle strutture pubbliche
, commenta il presidente dell'Ordine delle professioni Infermieristiche di Bari, Saverio Andreula, sottolineando come questo risultato importante sia stato reso possibile grazie all'impegno costante e alla collaborazione tra consiglieri dell'Ordine e del Consiglio regionale che hanno fortemente creduto e sostenuto la causa.
Questa iniziativa mira a soddisfare parte della domanda di personale infermieristico nelle Asl pugliesi, aprendo la strada altresì al prossimo concorso
, spiega annunciando che, dopo l'esaurimento della graduatoria, sarà avviato un nuovo concorso per migliaia di altri posti.
Il presidente dell’Opi si è detto d'accordo con la considerazione, espressa anche dall'assessore, che pur mantenendosi prudenti nella determinazione delle necessità le risorse attuali non bastano comunque a rendere maggiormente consistenti le dotazioni organiche di infermieri nelle varie Asl. Servirebbero almeno altre 5-6mila unità in più.
Per incrementare il numero di infermieri bisogna superare i vincoli autorizzati definiti dai tetti di spesa per il personale e rivalutare i criteri utilizzati per individuare le categorie professionali necessarie per ogni singola azienda sanitaria - continua Andreula -. Bisogna intanto procedere speditamente con l'indizione di una nuova procedura concorsuale ed accompagnare questa proroga da misure strutturali che consentano di affrontare le sfide future con personale qualificato in numero adeguato
, esorta.
Ritiene altresì che sarebbe necessario incrementare con sollecitudine la consistenza numerica di infermieri anche in vista dell'attesa attuazione del DM n.77 che prevede l'infermiere di Famiglia e di Comunità, una figura ritenuta fondamentale per migliorare le cure sanitarie sul territorio intercettando i bisogni di salute dei cittadini prima che si rivolgano agli ospedali, sovraffollando i Pronto soccorso. Più medici, meno infermieri e meno Oss non ci risulta una formula adeguata
, conclude auspicando una diversa gestione del problema.
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