NAPOLI. “Tanti infermieri al voto, ha vinto la professione, ha vinto la democrazia”. Così ha risposto il Consigliere nazionale e presidente Ipasvi di Napoli, Ciro Carbone, ai giornalisti che gli chiedevano dell’esito del voto per il rinnovo delle cariche collegiali.
“Con queste elezioni, il Collegio degli infermieri di Napoli ottiene un risultato di grandissimo valore, soprattutto sotto il profilo della partecipazione e della democrazia”, ha aggiunto. “Per questo importante traguardo − ha detto ancora Carbone − voglio ringraziare quanti hanno preso parte al voto, compreso la lista a noi contrapposta che ha conseguito un lusinghiero risultato. Ma soprattutto voglio ringraziare tutti gli iscritti, che hanno testimoniato attaccamento alla professione e alla casa comune di tutti gli infermieri, senza dimenticare il gruppo dirigente uscente che ha ben lavorato in questi tre anni”.
Carbone tiene il profilo basso, non accenna nemmeno ai circa duemila voti personali ottenuti e al buonissimo risultato elettorale di tutta la squadra. Il voto conferma alla guida del Collegio di Napoli il gruppo dirigente uscente. Un’affermazione oltre le righe. Sia come voto di lista, ma soprattutto per l’ampia partecipazione. Con 2.835 votanti, al momento Napoli è il primo collegio in Italia per affluenza alle urne.
Circa tremila infermieri hanno risposto all’appello al voto, dimostrando di sentirsi parte attiva e protagonista di un progetto condiviso che pone la crescita della professione al centro dell’attività collegiale. Al brillante risultato hanno contribuito vari fattori, compreso la presenza della lista contrapposta, che con una media di 300 voti ha portato valore aggiunto, soprattutto in termini di partecipazione al voto.
A chi scrive piace pensare che, a parte il buon lavoro del gruppo dirigente uscente e la ventata di novità della lista guidata da Marco Tesone, la professione in sé sia maturata oltre ogni aspettativa: è più consapevole che il futuro della professione passa per l’impegno quotidiano di ciascuno; che per rinnovare e per crescere dentro e fuori i luoghi di lavoro serve il contributo di tutti.
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