MILANO. È di queste ultime ore lo show mediatico sulla malasanità milanese dei maggiori quotidiani nazionali. La sanità milanese? Posti letto in esubero ma troppe ore di attesa nei pronto soccorso. È a voi che mi rivolgo: al ministro Lorenzin, all'assessore Mantovani, ai dirigenti dei vari ospedali e non per ultimo a voi giornalisti.
Scrivo con rammarico queste parole, innanzitutto perchè credo nella libertà di stampa, LASCIATE PARLARE chi di sanità vive e di sanità "perisce", chi in quei Pronto Soccorso da voi menzionati ci vive tutti i giorni.
Cari giornalisti la realtà che descrivete è mendace. Venite, provate a indossare la nostra divisa,il nostro camice...ecco magari non avvisate.
Venite a vivere sulla pelle la vera malasanità e la sconosciuta ma tanto presente "malutenza".
Provate a chiedere a noi, noi E SOLO NOI che siamo al fianco dei nostri cittadini, noi che in quelle ore di attesa tanti sbandierate, di certo non siamo a bere il caffè o a far la spesa da qualche parte. Noi che subiamo insulti, minacce, sputi, e anche aggressioni fisiche. Noi che non possiamo garantire un posto letto, spesso una sala visita adeguata e a volte perfino una barella.
Provate a chiedere a noi infermieri e medici quanto sia frustrante visitare come in una catena di montaggio e giocare ad una sorta di tetris per poter visitare tutti.
Raccontate questa verità, magari i posti letto in Lombardia sono davvero in esubero ma provate a dire a una vecchietta che bisogna distribuire i pazienti e che il pronto soccorso di Chiavenna è meno affollato di Milano, che suo marito verrà ricoverato a 50 km da Milano.
Basta creare lo spettro della malasanità!
Se proprio non potete cambiare la nostra situazione almeno lasciateci lavorare e non definiteci come dei mostri.
Siamo vittime di questa situazione tanto quanto i nostri cittadini.
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