ROMA. Via Letta entra Renzi. Tutto cambia perché nulla cambi? Si spera di no e nel campo sanitario lo chiedono a gran voce gli oltre 37.000 infermieri disoccupati o precari che formati da un sistema universitario obsoleto e lontano anni luce dalla realtà lavorativa contingente in Italia e in Europa, sognano un rilancio della nazione e lo sblocco del turn-over nelle Aziende Sanitarie Locali.
Al futuro primo ministro si chiede più incisività e il superamento di quel muro di gomma creato fittiziamente dai soliti noti attorno alla professione infermieristica del Paese.
Il Piano Sanitario Nazionale va rivisto e va corretto la dove si continua ad asserire che c'e' bisogno di sempre nuovi infermieri, foraggiando Atenei pubblici e privati che oggi hanno il solo scopo di creare lucro per se e per i propri adepti, ignorando le urla di disperazione di tanti ragazzi e tante ragazze che dopo una laurea spesso sudata e costata migliaia e migliaia di euro si trovano di fronte al nulla assoluto, a concorsi impossibili da superare e a vere e proprie forme di sfruttamento della manodopera e dell'intelligenza. E si caro Renzi, la nostra e' anche una professione intellettuale che merita rispetto e che rifiuta le bugie dei ministri e delle minestre che finora hanno rappresentato la sanità italiana.
Caro Renzi se e' vero che vuoi ridare speranze a questi giovani infermieri prova almeno tu a non sbeffeggiarci.
Per il resto un caloroso in bocca al lupo...
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