ROMA. Monta il dibattito in Rete su alcune dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi da Annalisa Silvestro, presidente della Federazione Nazionale dei Collegi Ipasvi e senatrice della Repubblica Italiana. Si tratta di una nota diffusa attraverso il proprio profilo di Facebook dall'interessata in risposta ad una recente indagine compiuta dall'Università "Tor Vergata" di Roma e presentata nei giorni scorsi nella Capitale.

"Il Rapporto dell’Università di Tor Vergata, presentato ieri a Roma - spiega la Silvestro - sostiene che ci sia un esubero di 18.800 medici e di 28.800 infermieri rispetto ai posti letto. Sarebbe molto pericoloso ipotizzare che si possano fare ulteriori tagli sul personale sanitario, o diminuirne il numero in maniera strisciante e poco trasparente, senza fare i conti con la realtà oggettiva di chi effettua le prestazioni e i processi di cura e assistenza. Se c'è da intervenire sull'organizzazione del lavoro, sui modelli gestionali e contrattuali si intervenga. Ma con chiarezza, trasparenza e dati certi".

La notizia è di quelle che fanno rizzare i capelli perché riguarda un campo, quello lavorativo, oberato già dalla presenza di oltre 30.000 disoccupati e precari, tra cui tantissimi neo-laureati costretti ad accettare i contratti più disparati (che nascondono spesso veri e propri atti di sfruttamento dell'opera) pur di inserirsi nel tessuto lavorativo ed esperienziale, necessario a poter accedere ad incarichi più duraturi e soprattutto meglio remunerati.

Oggi l'Università romana aggiunge benzina sul fuoco delle già accese polemiche e annuncia un esubero nelle strutture pubbliche o convenzionate con il pubblici di circa 28.000 unità. In totale sono circa 60.000 gli infermieri italiani che non lavorano, lavorano saltuariamente o potrebbero perdere il lavoro da un momento all'altro.

A tal proposito Nurse24.it invita al dibattito tutti coloro che vorranno intervenire in forma costruttiva, confrontandosi al fine di proporre soluzioni nuove, o rivisitare alcuni validi progetti lasciati da parte, con un obiettivo sempre dichiarato ma mai realizzato: valorizzare la professione e garantire possibilità occupazionali alla categoria.