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Betta, Infermiera da 30 anni: "sono dalla parte di Anna, vorrei che diventasse una brava collega"

di Redazione

INFERMIERE DI REPARTO

"Lo so che molto probabilmente mi trovo in una piccola oasi felice, ma vorrei dire ad Anna che esiste la possibilità di svolgere la propria professione come si deve e quindi bisogna lottare per questo anche cercando di far capire gli atteggiamenti sbagliati di alcuni miei colleghi."

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Caro Direttore,

sono Elisabetta, infermiera professionale turnista felicemente in servizio da 30 anni consecutivi in Utic e cardiologia post intensiva. Felicemente perché con la mia collega-amica-sorella lavoriamo con lo stesso entusiasmo ad assistere, curare e a stabilire un rapporto personale con i nostri pazienti che rispondono con gioia magari parlando dei nipotini con un sorriso dolcissimo, dimenticando per qualche minuto dove si trovano e quasi commuovendosi alla dimissione.

E poi c'è il terribile momento della morte che si affronta anche tenendo la mano al malato e avendo una particolare attenzione per i parenti e spesso piangendo quando un paziente muore.

Peraltro nel nostro gruppo impieghiamo anche 20-25 minuti per darci le consegne parlando esclusivamente di ogni singolo paziente e alcune prendono appunti (qualche chiacchiera c'è siamo umane, ma al termine delle consegne).

Lo so che molto probabilmente mi trovo in una piccola oasi felice ma vorrei dire ad Anna che esiste la possibilità di svolgere la propria professione come si deve e quindi bisogna lottare per questo anche cercando di far capire gli atteggiamenti sbagliati di alcuni miei colleghi.

La speranza me la dai tu cara ragazza, continua combattere per quello in cui credi.

 

Betta, Infermiera da 30 anni

 

* * *

 

Grazie Betta per il tuo squisito e accorato contributo. Siamo dell'idea che non in tutti i reparti accade quello che ci ha raccontato Anna, ma sono anche dell'idea che occorre fare di più per migliorarci. Quando vediamo o sentiamo un collega o una collega che durante le consegne parla di altro o si proietta verso il pettegolezzo abbiamo l'obbligo morale e professionale di fermare le consegne e di redarguire il "maleducato". Le consegne rappresentano un momento fondamentale della nostra professione, pertanto non vanno "santificate", ma peggio vanno RISPETTATE. Continua a seguirci. Un abbraccio sincero.

 

Angelo Riky Del Vecchio, Direttore Nurse24.it

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