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Bari. Infermieri vittime, preferite, dei giornali

di Carlo Leardi

MATERA. Ancora una volta viene riportata una notizia errata riguardante la professione infermieristica. La triste vicenda riguarda il decesso di un'anziana donna di 84 anni deceduta in una casa di riposo della Puglia, causata da ustioni provocate dall'acqua bollente fuoriuscita da una doccia all'interno della quale, la anziana paziente, era stata lasciata sola.

 

Stando a quanto riportato nelle pagine delle cronaca di Bari della Gazzetta del Mezzogiorno, la colpa del grave incidente è da imputare ad un infermiere, erroneamente indicato nel titolo dell'articolo "Aziana morì ustionata, il Comune presenta il conto all'infermiere" quale responsabile della mancata assistenza.

 

Ci preme precisare che la notizia in questione riporta un'informazione errata ed infondata, come fa notare il Collegio Ipasvi della Provincia di Bari, il quale in data odierna, ha diramato un comunicato stampa indirizzato a tutte le testate giornalistiche, all'interno del quale viene effettuata una precisazione riguardante il grave episodio.

 

La Procura della Repubblica di Trani, infatti, ha avviato un'inchiesta verso un operatore socio assistenziale, il che proverebbe senza ombra di dubbio l'estraneità della categoria infermiristica rispetto al decesso dell'anziana ospite della struttura.

Nonostante le indagini ufficiali abbiano già escluso un'eventuale responsabilità del personale infermieristico della struttura, i giornali generalisti, contribuiscono ad alimentare una visione distorta degli infermieri, travisando l'informazione anche a dispetto di un'indagine della magistratura.

 

Appare quantomeno curioso il susseguirsi di notizie di cronaca che vedono protagonisti infermieri, che pur rilevandosi false nella quasi totalità dei casi, continuano ad occupare le colonne dei giornali. E' ormai palese che utilizzare il termine infermiere contribuisca a dare risalto alle notizie.

Probabilmente, appare più facile per un giornalista indicare tutto il personale non medico di una struttura con la parola infermiere, ma occorre tener presente che tutto ciò corrisponde ad un grave errore.

 

Le notizie come quella in questione, non fanno che gettare discredito su migliaia di infermieri che, a fronte di carenze di personale, di risorse economiche, tra mille sacrifici e con grosse responsabilità sulle spalle, continuano quotidianamente a tenere in vita il Sistema Sanitario Nazionale.

Basterebbe verificare preventivamente l'attendibilità delle notizie pubblicate, onde non creare "disinformazione nell'informare", o che gli autori degli scoop verificassero approfonditamente l'attendibilità delle proprie fonti, al fine di fornire una corretta informazione agli ignari lettori.

 

Il nostro suggerimento è quello di visitare i gli ambienti ospedalieri per vivere, con gli infermieri, una giornata di lavoro; in questa maniera, avrete a vostra disposizione diversi spunti per dei veri e propri editoriali che documentino la triste realtà che ogni giorno gli infermieri italiani sono costretti a vivere.

 

Inoltre, se il nostro invito fosse accolto, potreste approfittarne per imparare a distinguere meglio quali sono le numerose figure professionali e non che operano all'interno di una struttura sanitaria.

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