Nurse24.it
chiedi informazioni

sindacato

Ausl Romagna: i sindacati temono disservizi e la non osservanza del piano assunzioni

di Angelo

e627ecab6be5503e3ad2715db14a659d

RIMINI. Le organizzazioni sindacali FP CGIL, CISL FP, UIL FPL dell'Area della Romagna (Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini) scendono in campo per difendere il comparto sanitario rispetto ai previsti tagli dovuti all'unificazione di una così vasta zona territoriale regionale.

 

In una nota congiunta indirizzata all'Azienda USL Romagna, le tre OO.SS. ricordano che "dopo varie sollecitazioni e richieste avanzate negli incontri avuti a livello di tavoli concertativi si è tenuto, il 12 giugno, uno specifico incontro con il Direttore Generale allo scopo di approfondire la prospettiva organizzativa dell’Azienda che dovrà trovare concreta risposta nel futuro Atto Aziendale."

 

Secondo i sindacalisti intervenuti, l’introduzione fatta dal Direttore Generale ha messo in evidenza quanto sia complesso l’avvio della fase istitutiva della “Nuova azienda” non essendoci altre esperienze analoghe nel nostro Paese eventualmente da seguire. Ciò rende inevitabile dovere “attentamente studiare” un percorso, con le dovute forme di gradualità, su come strutturare l’Ausl della Romagna, ferma restante la piena validità degli Atti Aziendali delle quattro Aziende Sanitarie di Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini, fino alla definizione del nuovo Atto Aziendale sul quale dal 18 giugno partirà il confronto tra le OO.SS e la Conferenza territoriale sociale e sanitaria della Romagna.

 

È stato presentato un primo documento con l’intento della Direzione Aziendale – si legge nel comunicato stampa – di creare, attraverso l’istituzione di 34 gruppi di lavoro e valorizzando le esperienze positive di tutti i territori, le prime sinergie e i necessari momenti di conoscenza delle diverse situazioni territoriali, senza interventi organizzativi diretti, i quali dovranno essere affrontati solo in funzione del nuovo Atto Aziendale.

 

E non è tutto: "per quanto riguarda la documentazione consegnataci durante l’incontro, ci riserviamo di esprimerci dopo averla visionata e fatto i dovuti approfondimenti, anche se da una prima lettura emerge l’insufficiente, se non la totale assenza di gruppi riferiti ai Distretti e alle attività amministrative, rilevantissime per l’utenza, del Territorio e degli Ospedali."

 

Pertanto FP CGIL, CISL FP e UIL FPL in relazione all'esposizione fatta dal Direttore Generale, hanno sottolineato come sia indispensabile, vista la complessità di questa fase iniziale, agire nel massimo della trasparenza, anche nei criteri di scelta dei coordinatori, del confronto nonché del coinvolgimento degli operatori che non si può limitare alla dirigenza apicale, ma deve vedere protagonisti, prima di tutto, chi quotidianamente si misura direttamente con i bisogni dei cittadini, sia sul versante sanitario sia su quello amministrativo.

 

Abbiamo altresì chiaramente evidenziato che il percorso appena iniziato e il mandato ai diversi gruppi di lavoro deve essere chiaro e deve coniugare i princìpi e gli impegni assunti con la sottoscrizione di accordi a livello locale e Regionale, nonché definiti nella legge di istituzione dell’Azienda Sanitaria della Romagna e nel protocollo di intesa sottoscritto tra CGIL, CISL, UIL e Sindaci della Romagna il 18 novembre 2013 che rappresenta l’ossatura della nuova visione organizzativa.

 

FP CGIL, CISL FP e UIL FPL ritengono infatti che se non si renderanno esecutivi gli accordi sopra richiamati, l’Azienda Sanitaria della Romagna, anziché divenire un'opportunità, rischia di essere semplicemente la fusione delle precedenti Aziende volta ad una operazione meramente economico/finanziaria a discapito dei lavoratori e dei cittadini e dell’intero territorio romagnolo.

 

E arriviamo alle note dolonte. "Già con il piano assunzioni per il 2014, la regione Emilia Romagna – spiegano – ha considerato la sommatoria di quattro aziende, applicando i medesimi criteri, a partire dal contingentamento delle assunzioni, adottati per tutte le Aziende dell’Emilia Romagna, senza tener conto delle chiare necessità derivanti dalla importante fase di riorganizzazione che coinvolge SOLO l’Ausl della Romagna."

 

"Nel corso dell’incontro, abbiamo espresso – aggiungono nel comunicato le tre OO.SS. – e lo RIBADIREMO CON DETERMINAZIONE ai Sindaci il prossimo 18 giugno, la necessità che vengano reperite e destinate all’Azienda Sanitaria della Romagna le risorse economiche e umane aggiuntive, così come sancito nella legge regionale istitutiva dell’Azienda unica della Romagna."

 

FP CGIL, CISL FP e UIL FPL ritengono che se il prossimo futuro non verrà affrontato con strumenti diversi e coerenti con i principi di sviluppo sbandierati all’atto della costituzione dell’Ausl della Romagna, non si potranno valorizzare le azioni e il lavoro dei vari professionisti che sono il vero “patrimonio” a cui l’Azienda può attingere.

 

In conclusione, "non si potrà garantire la prossimità e l’accessibilità alle prestazioni e ai servizi, nonché l’integrazione reale fra servizi territoriali e ospedalieri, non si potrà avere la sostanziale autosufficienza per tutte le prestazioni sanitarie; sostanzialmente verranno meno tutti i valori di sviluppo della sanità in Romagna che avevano portato CGIL, CISL e UIL alla positiva valutazione del passaggio da Area Vasta ad Azienda Unica."

Scopri i master in convenzione

Commento (0)