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Uneba: dalle università “no” a 19mila aspiranti infermieri

di Redazione Roma

In Italia mancano i professionisti sanitari, ma negli ultimi due anni le università hanno stoppato 18.798 domande d’iscrizione per l’assenza di corsi. Senza questi “no”, oggi il Paese avrebbe potuto contare su almeno 14mila nuovi infermieri. Sono dati e numeri snocciolati da Uneba Veneto. Il vicepresidente nazionale, Fabio Toso: È una situazione emergenziale, con il Pnrr ne serviranno ancora di più considerata l’introduzione del nuovo infermiere di famiglia/comunità.

Carenza infermieri, Uneba: respinti in 19 mila dalle università

In Italia mancano i professionisti sanitari: Uneba Veneto stima una perdita di 14mila nuovi infermieri

Se le università avessero accolto le richieste di ogni aspirante infermiere, con il corso universitario triennale avremmo potuto contare, oggi, su almeno 14mila nuovi professionisti sanitari. Così Uneba Veneto, che il prossimo 20 maggio – in collaborazione con l’università di Verona – ha organizzato sul tema il convegno “Il Pnrr cambia il sociosanitario, come cambiano professioni e modelli gestionali?”.

Un argomento caldo, sempre e comunque, che oggi l’organizzazione di categoria del settore socio-sanitario, assistenziale e educativo con circa mille enti associati in tutto il Paese, rilancia in modo veemente. Rilevando che negli ultimi anni i posti disponibili per frequentare i corsi di laurea per infermieri sono stati 309.962 a fronte di un fabbisogno stimato dalle categorie di 410.075, e di altri 378.000 per il turnover.

Soltanto negli ultimi due anni, su 43.671 domande di iscrizione agli specifici corsi di laurea ne sono state respinte 18.798, poiché in eccesso rispetto al numero di posti disponibili per il primo anno. Quindi Uneba riporta che per l’anno 2021/2022 ci sono state 17.394 iscrizioni su 27.658 domande presentate – 10.264 non accettate, ovvero il 37% – mentre nel 2020/2021 erano stati ammessi 16.013 studenti su 24.547 domande, con uno scarto negativo di 8.534 (35%).

Oggi gli infermieri in Italia sono 446.055 e solo 17.394 risultano iscritti al primo anno nei corsi di laurea dell’anno accademico 2021/22. Nel Veneto, con particolare riferimento, per l’anno 2021/2022 le categorie del settore sanitario hanno stimato l’urgenza di avere 4.290 posti per i corsi di laurea, mentre le università hanno messo a bando solamente 1.519 posti.

Premesso che il Pnrr rappresenta un’occasione da non sprecare – ma senza infermieri non può decollare, come ha affermato la presidente Fnopi, Barbara Mangiacavalli (È necessario che il Governo intervenga in modo incisivo, sia sui numeri sia sulla formazione e il riconoscimento professionale) – proprio con il Piano nazionale di ripresa e resilienza serviranno ancora più professionisti sanitari. Tutto ciò in vista dell’introduzione del nuovo infermiere di famiglia e comunità, uno ogni 3mila, puntualizza il vicepresidente di Uneba nazionale, Fabio Toso. Che spiega ancora: Equivale a circa 20mila nuovi infermieri. Con 1.200 nuove case di comunità occorreranno almeno altri 10mila nuovi professionisti sanitari. La richiesta complessiva – conclude – sale pertanto a 30mila unità, in un momento in cui si registra un’emergenza infermieristica già molto allarmante.

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