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Toscana al primo posto nella spesa per sanitari "in affitto"

di Redazione

Non si risolvono così i problemi della sanità toscana. Chiediamo assunzioni stabili che possano garantire una continuità assistenziale per i pazienti e professionisti su cui le Aziende sanitarie investano. Così la segretaria regionale della Cgil Fp, Sabrina Leto, commentando i risultati dell'ultimo dossier dell'Anac, l'Autorità nazionale anticorruzione, da cui emerge che la Toscana è la regione italiana che ha sostenuto la spesa maggiore per acquistare personale sanitario “in affitto”, ossia attraverso contratti interinali o di somministrazione lavoro, sborsando complessivamente oltre 180 milioni di euro.

In Toscana 36 milioni l'anno per infermieri, Oss e amministrativi precari

Si tratta di un conto salato, circa 36 milioni l'anno, che la Regione ha affrontato dal 2019 al 2023 per assumere personale (infermieri, Oss, ostetriche, amministrativi) allo scopo di provare a colmare le gravi carenze d'organico, ormai diventate strutturali negli ospedali.

Il salasso dei conti pubblici è stato altresì aggravato da ulteriori 2,2 milioni di euro sborsati nell'estate 2024 per garantire la presenza di medici all'isola d'Elba nei mesi estivi, coprendo sia l'ospedale di Portoferraio che il territorio.

I sindacati denunciano non solo che questa cifra significativa è stata spesa per assicurarsi rinforzi precari, ma che il sistema sanitario regionale continua ad essere alimentato con personale soprattutto interinale che spesso passa da un contratto all'altro.

Risulta infatti che soltanto pochi giorni fa l'Asl Toscana nord ovest – che comprende Livorno, Pisa, Lucca, Versilia e Massa Carrara - ha prolungato ed attivato contratti complessivamente a 205 persone sino al 31 marzo 2025, spendendo altri 2,9 milioni di euro. Nello specifico l'Azienda sanitaria locale ha autorizzato la proroga dei contratti di somministrazione a 142 infermieri e 28 ostetriche, in scadenza al 31 dicembre 2024, e ne attivati di nuovi per altri 30 infermieri e 5 ostetriche.

Siamo in disaccordo con un sistema che si regge sulla precarietà, ribadisce con forza Leto. Sappiamo che è una scelta legata al bilancio della nostra sanità e che il fenomeno del lavoro interinale e in somministrazione nasce poco prima della pandemia – riconosce -. Allora però questo personale veniva inserito soltanto nel periodo estivo quando i colleghi in ruolo erano in ferie, sottolinea spiegando che la situazione non è comunque migliorata negli ultimi anni poiché i problemi della sanità non sono stati nel frattempo risolti in maniera strutturata.

Siamo infatti alle solite. Il personale manca comunque ed è costretto a saltare riposi e ferie. E le Asl sono costrette a ridurre o a rimodulare i servizi durante l'estate, continua.

In Toscana ci sono mancanze di personale talmente ampie che sono impossibili da coprire. Purtroppo, questa è la soluzione che è stata trovata per colmare le carenze di personale più grosse, interviene Daniele Carbocci, segretario provinciale di Nursind Pisa, facendo sapere che comunque ci sarebbero buone prospettive di assunzioni da un bando di concorso per infermieri bandito da Estar nella seconda metà del mese di dicembre.

Sebbene il bando preveda di assumere un solo infermiere a tempo indeterminato, il concorso darà comunque luogo ad una graduatoria per assunzioni a tempo determinato, precisa evidenziando come questa possa essere la strada da intraprendere per dare maggiori garanzie ed opportunità lavorative ai professionisti toscani che ancora stanno lavorando in somministrazione o con contratti interinali.

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