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Tivoli, infornata di nuovi infermieri a tempo indeterminato

di Redazione

All'Asl Roma 5 è boom di assunzioni, anche di infermieri, dopo che la Regione Lazio ne ha autorizzate oltre 900, di cui quasi trecento stabilizzazioni. L'azienda sanitaria locale, che copre 70 comuni e un bacino di oltre 500mila persone, prevede così di colmare il gap di personale in tutti i suoi presidi grazie ad un piano di investimenti da oltre 40 milioni. Avere ottenuto il via libera regionale alle assunzioni significa per l'Asl poter attingere nuovo personale da tutte le graduatorie ancora aperte per le varie figure professionali previste nonché da quelle che arriveranno con nuovi concorsi pubblici.

Piano di investimenti da oltre 40 milioni per l'Asl di Tivoli

L'aumento di organico, programmato sulla base del fabbisogno, risulta considerevole soprattutto all'ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli, appena tornato a pieno regime dopo l'incendio che lo aveva colpito nel dicembre 2023.

Alla sanità tivolese sono stati assegnati infatti ben 70 infermieri, più della metà dei 130 totali programmati nell'Asl che entreranno in servizio a tempo indeterminato. I nuovi arrivi sono previsti già dal 1° dicembre. Sono programmate anche 150 stabilizzazioni.

Complessivamente, delle 854 posizioni autorizzate la scorsa settimana per diversi profili per il 2024 ed altre 110 del 2023, gli infermieri assunti saranno 280 a cui si aggiungono anche 173 operatori sociosanitari, 130 dei quali sono stabilizzazioni.

Sono state autorizzate tutte le assunzioni richieste dall'Asl - ha sottolineato il Presidente della Regione, Francesco Rocca, in occasione della riapertura del Pronto soccorso di Tivoli -. Questa autorizzazione risponde all'esigenza di una sfida epocale in un momento cruciale per la gestione della sanità in cui si deve far fronte all'invecchiamento della popolazione mettendo in evidenza l'importanza dell'assistenza a bassa intensità, spiega il governatore.

Pur esprimendo soddisfazione per le nuove imminenti assunzioni, le organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl, Uil) sollevano tuttavia la questione che riguarda 50 lavoratori amministrativi forniti da agenzie interinali, che perderanno il posto con l'arrivo dei nuovi assunti. Sono persone che da anni hanno lavorato con profondo senso del dovere e delle istituzioni sostenendo e garantendo la funzionalità di interi servizi ed uffici, spiegano sottolineando che questi dipendenti “somministrati”, che ora si ritrovano scaricati, saranno lasciati presto a casa, non prima però di aver finito l'affiancamento per i nuovi assunti.

Vogliamo che le agenzie per il lavoro e l'azienda si assumano le loro responsabilità, rimarcano chiedendo che si apra una trattativa per tutelare in qualsiasi modo i livelli occupazionali di questi lavoratori che lo scorso 31 ottobre hanno scioperato per dire basta al “lavoro usa e getta”.

Abbiamo tentato in questi mesi di instaurare un dialogo sia con l'Asl che con l'agenzia interinale ma la risposta è stata largamente insufficiente e tardiva, fanno sapere i sindacati annunciando che sulla vicenda è stata presentata un'interrogazione alla Pisana ed inoltrata la richiesta di audizioni in Commissione Lavoro.

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