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È sui nostri infermieri che dobbiamo puntare e investire

di Redazione

Vi chiediamo di investire sui vostri infermieri perché le risposte ai bisogni sanitari delle persone passano attraverso le nostre mani. Per rendere la nostra indispensabile professione attrattiva per i giovani dobbiamo innanzitutto farla tornare attrattiva per chi già esercita sul nostro territorio. Diversamente non saremo in grado di sostenere il sistema sociosanitario ancora per molto e quindi di garantire la salute ai cittadini. Così il Presidente dell'Ordine delle Professioni infermieristiche di Varese, Aurelio Filippini, in una lettera appello inviata al Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, all'Assessore Guido Bertolaso e al direttore della direzione Welfare Marco Cozzoli, con lo scopo di “tutelare la salute dei nostri cittadini”, commentando la disamina sull'istituzione di una nuova (discussa) figura sanitaria.

Appello Opi Varese con lo scopo di tutelare la salute dei cittadini

infermiera di spalle

Per rendere la nostra indispensabile professione attrattiva per i giovani dobbiamo innanzitutto farla tornare attrattiva per chi già esercita sul nostro territorio.

La novità dell'assistente infermiere, decisa in Conferenza Stato Regioni, non risolve la grave penuria di infermieri, scombina l'attuale assetto organizzativo ed impone al personale tempo di formazione per trasmettere le indicazioni dell'assistenza ai pazienti, denuncia il presidente dell'Opi che, pur riconoscendo come la carenza di personale infermieristico stia mettendo a dura prova la tenuta del sistema sanitario, ritiene che quella dell'assistente infermiere non sia la soluzione più idonea.

Nelle attuali condizioni gli infermieri, e non solo, stanno garantendo tuttavia la tenuta del sistema salute. Lo facciamo perché crediamo nella nostra professione e nel sistema sanitario nazionale e regionale. E perché in quel letto, in quell'ambulanza, in quella casa, in quell'ambulatorio, in quella sala operatoria c'è qualcuno che ha bisogno della nostra professionalità.

Filippini illustra che, secondo le intenzioni della Conferenza Stato Regioni, la promozione della figura denominata assistente infermiere che svolge le proprie attività secondo le indicazioni dell'infermiere ha il dichiarato scopo di rispondere in maniera differenziata ai crescenti bisogni di salute della popolazione.

Questa soluzione, spiega Filippini, sembra essere stata ipotizzata per garantire comunque assistenza, continuando a rispondere ai bisogni di salute delle persone, in un momento critico di carenza di personale infermieristico. Tuttavia, bisogna anche dire – scrive – che ciò richiederà un ulteriore impegno sia per la relativa formazione, obbligatoriamente effettuata da parte nostra, sia per la riorganizzazione di percorsi e processi assistenziali di cui siamo i garanti. E tutto questo non è accettabile a iso risorse, sottolinea.

È necessario ed urgente porre in atto azioni concrete per arginare il fenomeno della carenza di personale, ribadisce Filippini ricordando che le zone di confine come Varese subiscono una maggiore attrattività della Svizzera che sta assumendo ogni giorno infermieri italiani. Filippini avanza pertanto una sollecita richiesta di collaborazione con le istituzioni per cercare di elaborare insieme le strategie più adatte, soprattutto dopo che la Regione ha annunciato tante questioni senza tuttavia attuarle. La famosa indennità di confine prevista nella legge di bilancio non vede alcuna evidenza attuativa e neanche la richiesta di de-tassazione non ha visto alcun impegno preso, denuncia. L'appello, sinora, è caduto nel vuoto.

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