Residenze sanitarie in crisi per la carenza di sanitari. E mentre in Lombardia si cercano professionisti da Cuba, la Provincia autonoma di Trento guarda all’est Europa. In Emilia Romagna si è ampliato il raggio d’azione: Coopselios ha avviato reclutamenti in Paraguay e Argentina. Già operativi i primi addetti. Tunisia, Romania e Ucraina gli altri paesi interessati dalla ricerca di personale.
Sempre più pesante la carenza di infermieri, le Rsa guardano all'estero
Anziani in Rsa su sedia a rotelle
Rsa in gravi difficoltà. Certo, si parla sempre di più (correttamente) di residenze sanitarie digitalizzate, ma è altrettanto vero che le medesime strutture sono in seria crisi nel reclutamento dei sanitari, infermieri su tutti. Quali le possibili soluzioni? Nel nord Italia, ad esempio, si è già deciso di arruolare personale sanitario dall’estero. Da Cuba, per essere precisi.
E a spiegare le ragioni è il direttore generale di Aiop Lombardia, Cristian Ferraris: Come Associazione italiana ospedalità privata abbiamo già avuto contatti all’inizio della pandemia. Un contingente cubano è giunto in nostro supporto. Cuba inoltre ha una tradizione decennale di “export” di sanitari per questioni umanitarie. Hanno un sistema che raggruppa gli operatori e li forma prima della partenza
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E ancora a Mantova si cerca di attrarre operatori dal Perù, mentre a Trento si tenta la strada dell’est Europa. Il grido d’allarme era già stato lanciato a Nurse24.it da Fabio Toso, vicepresidente nazionale di Uneba: A pesare è proprio la mancanza di infermieri all’interno delle residenze sanitarie. Se non si interviene continueranno a mancarne per lungo tempo
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Strutture per anziani in difficoltà per la mancanza di professionisti sanitari anche in Emilia-Romagna e le cooperative sociali conoscono bene la questione. Così Claudia Lazzari, direttore di area presso Coopselios: Nel corso del Covid molti infermieri sono andati nel pubblico. Da parte degli ospedali, dell’Ausl, ci sono stati numerosi concorsi. Poi sono subentrati anche molti pensionamenti. L’uscita di persone è stata importante anche per questo. Il comparto infermieristico è andato in sofferenza
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Sanitari per i quali la cooperativa sociale sopracitata – che conta di assumere una trentina di professionisti sanitari dall’estero – ha avviato reclutamenti in Paraguay e Argentina. Già operativi i primi addetti. Tunisia, Romania e Ucraina gli altri paesi interessati dalle selezioni. Ma già all’inizio dell’anno, ad esempio, sono atterrati i primi infermieri dall’estero (Albania, India e Tunisia) per sopperire alla mancanza di personale sanitario all’interno delle strutture e nei servizi della provincia di Ravenna.
Fermo restando che i responsabili delle strutture sono ben consci dei lunghi tempi di attesi per l’inserimento dei nuovi operatori, per i quali occorrono percorsi di formazione. Un tema, questo, sulla quale Fnopi – in riferimento ai sanitari provenienti dall’Ucraina che fuggono dalla guerra e possono lavorare in Italia – si è già espressa attraverso la presidente, Barbara Mangiacavalli: Per un’eventuale stabilizzazione è imprescindibile verificare la qualità della formazione professionale di chiunque provenga dall’estero
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