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Codice deontologico, Nursing Up-Cnai: "serve più trasparenza"

di Redazione

Chiediamo un approccio incentrato sulla trasparenza e su una maggiore ascolto delle istanze rappresentative di tutti gli infermieri nonché l'indizione di una consultazione pubblica tra gli iscritti agli Ordini professionali al fine di permettere una partecipazione diretta e democratica nella definizione e nell'approvazione finale del documento. Siamo certi che un simile approccio rappresenterebbe un segnale tangibile della volontà di tutelare la sua autorevolezza e la sua effettiva applicazione.

Nuovo codice deontologico, Nursing Up e CNAI chiedono consultazione pubblica

de palma e de caro

Da sinistra: Antonio De Palma, presidente di Nursing Up, e Walter De Caro di CNAI

Così in un comunicato congiunto Antonio De Palma, presidente di Nursing Up, e Walter De Caro di CNAI, Consociazione nazionale delle associazioni infermieri, esprimono preoccupazione circa il processo di procedere con un approccio chiuso alla revisione del Codice Deontologico delle professioni infermieristiche, che sarà presentato in occasione del terzo Congresso Nazionale Fnopi (Rimini, 20-22 marzo 2025).

Tale processo sembra svolgersi in maniera riservata e circoscritta esclusivamente agli Ordini Provinciali – denunciano -. Tuttavia solo alcuni di questi hanno reso noto ed avviato tentativi di coinvolgere gli iscritti, precisano sottolineando come il Codice Deontologico, quale riferimento primario per la condotta e l'esercizio professionale degli infermieri, debba piuttosto nascere da un ampio confronto e da una partecipazione attiva della categoria.

Chiedono pertanto un approccio più inclusivo e partecipativo. come quello adottato da altri Ordini professionali. Nell'elaborazione dei propri Codici Deontologici presentati nei giorni scorsi l'Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione hanno promosso una consultazione pubblica, raccogliendo i contributi e le osservazioni di tutti i portatori di interesse, riportano come esempi virtuosi.

Fanno sapere che anche il Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi ha sottoposto il nuovo testo, dopo averlo approvato in sede istituzionale, al referendum di tutti gli iscritti in un atto di trasparenza e condivisione democratica.

Riteniamo che proprio per garantire la massima credibilità ed autorevolezza del documento, che ha impatto e ricadute complessive sull'esercizio professionale, le revisioni non possano essere acquisite unicamente attraverso l'azione di pochi ma debbano essere il frutto di un lungo e meditato percorso di consultazione, condivisione e partecipazione attiva della comunità professionale, continuano De Palma e De Caro.

Un approccio chiuso rischia di minare gravemente la legittimità e l'effettiva applicazione del Codice all'interno della categoria, avvertono sottolineando come già sia preoccupante e rilevante la scarsa partecipazione degli infermieri alle votazioni nelle elezioni degli Opi.

Le recenti elezioni, che hanno registrato percentuali generalmente inferiori al 7% a livello nazionale ed inferiori all'1% in alcune province, evidenziano una grave demotivazione degli infermieri verso gli Enti sussidiari dello Stato.

È urgente pertanto avviare un processo di consultazione pubblica, coinvolgendo le organizzazioni scientifiche e professionali, nonché l'intera comunità infermieristica, al fine di garantire una costruzione condivisa del nuovo Codice Deontologico, concludono.

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