Nessun accenno alla tutela delle funzioni specifiche dell’infermiere e, quindi, al demansionamento. È questa la criticità che il sindacato di categoria Nursing Up individua nel nuovo Codice Deontologico degli infermieri. Accogliamo con favore, dopo lunghi anni di gestazione, il nuovo Codice deontologico degli infermieri - ha dichiarato il presidente Antonio De Palma - ma avremmo apprezzato una maggiore attenzione verso una tematica tanto sentita dalla categoria che rappresentiamo da oltre vent’anni e a cui siamo orgogliosi di appartenere
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Nursing Up su Codice Deontologico: Demansionamento resta una criticità
Nel nuovo Codice Deontologico degli infermieri approvato lo scorso 13 aprile ravvisiamo dei profili di criticità perché il nostro Codice non affronta, immagino dandolo per scontato, il tema del diritto allo svolgimento delle funzioni proprie e non fornisce indicazioni ai professionisti sul comportamento che gli stessi debbano tenere al configurarsi di situazioni di improprio assoggettamento ad attività non pertinenti
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Così in una nota Antonio De Palma, presidente del sindacato Nursing Up, commenta il corpo del nuovo Codice Deontologico: Un’occasione persa, soprattutto alla luce della elevata valenza che hanno le norme della carta deontologica degli infermieri e delle altre professioni sanitarie, specificatamente prevista dalla Legge 42 del ’99
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Il riferimento è al fenomeno del demansionamento - sul quale Nursing Up ha lanciato una campagna di comunicazione dedicata - perché in virtù delle previsioni dell’articolo 49 del vecchio Codice - ricorda De Palma - tanti colleghi hanno fatto ricorso su tutto il territorio nazionale, per sostenere le proprie ragioni in giudizio contro il comportamento di Aziende sanitarie che vessavano la loro dignità professionale attribuendogli con continuità attività che in nessun modo avevano a che fare con gli ambiti di funzione di tali professionisti
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Una battaglia di civiltà, quella contro il dilagante fenomeno del demansionamento infermieristico, che il Nursing Up porta avanti da anni. Tale fenomeno è dovuto alla carenza, se non alla totale mancanza, del personale di supporto previsto per legge, così l’infermiere si trova costretto, suo malgrado, a svolgere compiti che non dovrebbe svolgere.
Invece il nuovo vademecum Fnopi sembra dare per scontata una situazione di organico diversa da quella reale con cui gli infermieri italiani si confrontano quotidianamente.
Accogliamo con favore, dopo lunghi anni di gestazione, il nuovo Codice deontologico degli infermieri nell’ambito di un processo di revisione delle norme professionali che viaggia di pari passo con le innovazioni del diritto e dell’evoluzione della professione, ma - conclude De Palma - avremmo apprezzato una maggiore attenzione verso una tematica tanto sentita dalla categoria che rappresentiamo da oltre vent’anni e a cui siamo orgogliosi di appartenere
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