L’aumento forfettario di 1.400 euro, retrodatato al primo aprile, deciso dal governo nei confronti del personale del Servizio sanitario nazionale, viene accolto dal Trades Union Congress con sdegno e rabbia. La segretaria generale del sindacato, Frances O’Grady: È il modo peggiore di ripagare gli operatori per il servizio reso alla collettività in questi due anni e mezzo di pandemia
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Malumore tra i sindacati e i sanitari
Ad aprile il governo del Regno Unito aveva scongelato gli stipendi dei professionisti sanitari. Di fatto, milioni di infermieri dovevano ricevere un aumento di stipendio dopo l’annuncio, da parte del governo conservatore, della conclusione del congelamento dei salari introdotto a novembre 2020, quando imperversava l’emergenza Covid. L’allora ministro britannico delle Finanze, Rishi Sunak, aveva sentenziato: È corretto che gli infermieri vedano incrementato il proprio stipendio in ragione del ruolo svolto durante l’emergenza pandemica
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Sono trascorsi pochi mesi, eppure già serpeggia il malumore tra i sindacati e gli stessi sanitari britannici (che sempre di più stanno abbandonando la professione, poiché sfiniti e con sempre meno certezze economiche). E non è sbagliato parlare di beffa. Poiché l’incremento forfettario di 1.400 euro, retrodatato al primo aprile, è foriero di delusione e sconcerto: gli aumenti, che toccano fino il 4% per le fasce più base, hanno provocato – secondo i rappresentanti dei lavoratori del comparto – rabbia e frustrazione, poiché con l’inflazione che corre spedita verso la doppia cifra, non potranno coprire l’incremento previsto delle bollette e di beni di prima necessità.
Ma qual è, in termini concreti, il taglio salariale? Parliamo di 1.000 sterline (poco meno di 2mila euro) per gli infermieri e i sanitari in generale. Entrando ancora di più nello specifico, il Trades Union Congress, un’associazione di sindacati britannica, ha sviscerato, settore per settore, il danno alle tasche del personale sanitario: gli infermieri hanno visto il loro potere d’acquisto scendere di 3.200 sterline nell’arco di dodici anni, mentre la perdita del salario per il 2022 è quasi di 600 sterline (poco più di 700 euro). Non esattamente il modo ideale per rendere omaggio – in modo tangibile – ad una categoria professionale che è stata esposta (e lo è tuttora) alle insidie del virus.
Spiega Frances O’Grady, segretaria generale del Trades Union Congress: Il premio stabilito dal governo è la maniera peggiore per ripagare il nostro personale sanitario per il servizio reso al paese nel corso di questi mesi complicati
. Pertanto, l’assegno erogato o dal governo in una fase di alta inflazione, osserva la segreteria generale del Tuc, colpirà in maniera dura il morale dei lavoratori, in un momento nel quale la carenza di personale sta bloccando i servizi sanitari essenziali
. Parecchi professionisti sanitari, infatti, risultano al punto di rottura, poiché i ritmi di lavoro sono oramai insostenibili a fronte di un carovita esagerato e di un potere di acquisto sempre meno forte
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Salari non consoni e carichi di lavoro sempre più impattanti rendono le dimissioni, per molti operatori, l’unica strada da percorrere. Ma il governo sembrerebbe poco “interessato” a tutto ciò. Non è casuale, fa notare il sindacato britannico, che i premi nel settore finanziato e assicurativo sono aumentati del 28% nel 2022, contro un incremento dei salari bloccato al 4,2%.
donato99
1 commenti
Terribile!
#1
E adesso come gestiremo il flusso di profughi sanitari inglesi verso il paradiso dei sanitari chiamato Italia?