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Pistoia, Nursind: auto aziendali senza benzina

di Redazione Roma

Caos auto aziendali utilizzate dagli operatori per l’assistenza domiciliare, dagli infermieri di famiglia e comunità. Le carte di credito dedicate al rifornimento delle auto della Asl sono state bloccate e l’Azienda ci ha consigliato di farci fare credito dal benzinaio, denuncia Rosa Scelta, segretaria territoriale del Nursind Pistoia. Il sindacato si sente preso in giro dalla Regione: Fondi insufficienti, ferie e permessi che saltano, reparti con un infermiere per 16 pazienti, lamenta.

Nursind: agli infermieri è stato chiesto di elemosinare carburante dal benzinaio

La flotta aziendale nell’area Pistoiese e Valdinievole è a secco: da una settimana le carte di credito dedicate al rifornimento delle auto della Asl sono state bloccate e l’Azienda ci ha consigliato di farci fare credito dal benzinaio. È quanto denuncia la segretaria territoriale Nursind Pistoia, Rosa Scelta, che precisa: Stiamo parlando delle auto aziendali utilizzate dagli operatori per l’assistenza domiciliare, dagli infermieri di famiglia e comunità e da quelli afferenti alla salute mentale. Ma a destare particolare sconcerto è l’indicazione che alcuni di loro avrebbero ricevuto, ovvero quella di chiedere credito al gestore a nome dell’Azienda sanitaria e ringraziare con un qualcuno poi ti pagherà.

Una condotta che il Nursind definisce (a ragione) inaccettabile. E che per voce di Scelta viene così tratteggiata: La riorganizzazione dei servizi giustifica veri e propri scempi, ai quali abbiamo assistito sul nostro territorio, sempre combattendoli: dall’uso degli infermieri operanti nella salute mentale come tassisti, segretari, impiegati del centro unico prenotazioni o segretari di call center; agli infermieri e operatori di supporto spostati continuamente da un ambito all'altro, in nome dell’emergenza Covid-19, senza criterio. E ancora, prosegue la segretaria di Nursind Pistoia, abbiamo assistito ad un sistema 118 completamente stravolto; infermieri ospedalieri che si sono visti ferie bloccate, permessi studi negati, perché vi è carenza di personale, orario straordinario usato come orario lavoro abituale; reparti dove il rapporto infermiere/paziente arriva anche 1 a 16 siano essi setting ospedalieri di medicina e chirurgia o anche cure intermedie.

Quindi la conclusione che più laconica non si può: Venire ad apprendere che agli infermieri è stato anche chiesto di elemosinare carburante dal benzinaio per assicurare l’assistenza domiciliare è troppo. Come operatori sanitari e garanti di un bene collettivo da tutelare non possiamo accettare che tutto questo accada. Rosa Scelta, dunque, non nasconde il proprio malcontento e quello del sindacato tutto, affermando che i professionisti sanitari si sentono presi in giro dalla Regione.

E sulla carenza di personale sanitario – tra le criticità che hanno portato allo sciopero nazionale indetto dal Nursind – si erano espressi, prima del 28 gennaio, Giampaolo Giannoni e Mariarosa Chiasserini, rispettivamente coordinatore e vice-coordinatore regionale di Nursind Toscana. Partendo da una considerazione espressa proprio dal presidente della Regione, Eugenio Giani: Abbiamo trovato assurda l’uscita del governatore, quando ha dichiarato di avere nel cuore i sindacati ma di dover ripianare il bilancio della sanità. Il presidente della Regione dovrebbe prima di tutto avere nel cuore i cittadini, a cui deve garantire una sicurezza a livello sanitario.

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