In Italia l’attività professionale infermieristica non è riconosciuta nell’elenco dei lavori usuranti. Il presidente nazionale del Nursing Up, De Palma al ministro Orlando: Inutilizzabile il parametro del numero di turni di notte
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Nursing Up: ministro Orlando riconosca ruolo usurante infermieri
Mansioni usuranti. Ne sanno qualcosa i professionisti sanitari che, pur con tutta la passione possibile, sono consci delle ripercussioni fisiche e psicologiche che, inevitabilmente, si trovano a dover affrontare.
Eppure l’attività infermieristica non è ancora stata riconosciuta nell’elenco delle mansioni usuranti. E il Nursing Up, per voce del presidente nazionale Antonio De Palma, esprime tutta la sua insoddisfazione in merito. E si appella al ministro del Lavoro, Andrea Orlando (al quale, per la medesima ragione ma con destinatari gli OSS, si sono già rivolti la Federazione Migep e SHC), che può e deve intervenire, inserendo finalmente le attività infermieristiche tra quelle usuranti. Un’attività rischiosa e sfibrante
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Facendo un passo indietro a livello temporale, De Palma ricorda che l’impegno messo in campo nei mesi della pandemia ha confermato l’estrema delicatezza e propensione della nostra quotidiana attività professionale, a generare una forte usura. Speravamo che l’emergenza sanitaria avrebbe anche abbattuto, in modo definitivo, il muro dell’indifferenza di una classe politica che non smette di voltarci le spalle
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A sollecitare le reazioni del Nursing Up sono state proprio le attività della Commissione istituzionale sui lavori gravosi, che ha individuato 203 nuove mansioni per le quali potrebbero aprirsi le porte dell’Ape sociale nel 2022. A questo proposito, De Palma puntualizza: Il problema è che gli infermieri, con il decreto del Ministero del Lavoro del 5 febbraio 2018, sono stati riconosciuti nell’elenco dei lavori gravosi, ma non in quelli usuranti
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Prosegue: Invece, è l’art. 1 del decreto legislativo n. 67 del 21 aprile 2011 a stabilire quali sono i lavori cosiddetti usuranti, ovvero quelle attività che richiedono un impegno fisico e mentale particolarmente elevato da giustificare un accesso anticipato al trattamento pensionistico rispetto alle altre categorie di lavoratori. In tali disposizioni gli infermieri rientrano solo in via residuale tra la generalità dei lavoratori notturni, e alla fine, quelli che beneficiano in concreto di tali previsioni sono pochi, poiché l’attività usurante viene riconosciuta solo nei casi in cui i dipendenti prestino servizio per almeno 6 ore del periodo notturno e per un minimo di 78 notti ogni anno. Sono poi considerati come usuranti anche quei lavori in cui l’impiego nella fascia 24:00-05:00 è di sole 3 ore, ma per un periodo di lavoro pari all’intero anno lavorativo
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Pertanto il presidente nazionale De Palma chiede (e si chiede): E la qualità, la tipologia, le peculiarità del servizio infermieristico nonché il carattere stressante dell’attività svolta, quanto contano?
. Ciononostante, in Italia la professione degli infermieri non è ancora riconosciuta tra quelle considerate come usuranti. O meglio, lo è esclusivamente se si lavora di notte e a determinate condizioni.
È un fiume in piena il presidente nazionale del Nursing Up (che di recente ha segnalato l’incremento del 63% degli infermieri precari: Noi siamo quelli che hanno anteposto la salute dei pazienti alla propria, lo facciamo ogni giorno ed indipendentemente dall’emergenza sanitaria. Non si può utilizzare il mero parametro del numero di turni di notte effettuati nell'arco dell'anno, come prevede ora la legge
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spartaco
2 commenti
usurati o rintronati
#1
siamo cosi usurati che non abbiamo neanche la forza di reagire ci accontentiamo sempre e solo delle briciole se rinasco non farei mai piu' questo lavoro