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Modena, allarme carenza personale: in un anno -350 dipendenti

di Redazione

L'anno scorso nelle aziende sanitarie di Modena sono stati persi 350 dipendenti. È l'allarme sul personale della sanità lanciato dalla Uil Fpl provinciale denunciando una situazione insostenibile caratterizzata, oltre che dalla significativa riduzione d'organico, anche dall'eccessivo ricorso agli straordinari e alle prestazioni aggiuntive nonché dalle lunghe liste di attesa che compromettono la qualità delle cure erogate ai cittadini. Secondo il sindacato, il personale sarebbe fortemente sottodimensionato ed il numero complessivo di professionisti decisamente inadeguato per assicurare e tutelare il servizio sanitario locale. La situazione si sarebbe ulteriormente aggravata per il ritardo nelle assunzioni stabilite dal piano aziendale per coprire durante il periodo estivo sia i servizi territoriali che i reparti ospedalieri.

Uil Fpl: situazione insostenibile, servono almeno 200 assunzioni

carenza personale

L'anno scorso nelle aziende sanitarie di Modena sono stati persi 350 dipendenti.

Gli operatori sanitari sono stremati e sottoposti ad un carico di lavoro eccessivo - spiega il segretario territoriale Uil Fpl di Modena, Nicola Maria Russo -. Non è più possibile mettere sotto pressione i lavoratori. È necessario investire in lavoro stabile per dare risposte ai cittadini, rimarca sottolineando come le ore di lavoro extra, sebbene siano retribuite con forti maggiorazioni e siano necessarie in alcune circostanze, non rappresentano tuttavia una soluzione sostenibile a lungo termine.

Servono assunzioni immediate ed un piano strutturale per garantire un adeguato numero di operatori sanitari in tutte le strutture modenesi – ammonisce -. Le risorse destinate alle prestazioni aggiuntive potrebbero essere utilizzate per assumere nuovi professionisti così da stabilizzare la situazione degli organici, suggerisce.

Non possiamo accettare che la salute dei cittadini sia messa a rischio dalla mancanza di personale e dalle condizioni di lavoro precarie, continui salti di riposo ed un continuo aumento di richiesta da parte dell'azienda di ore di straordinario, rimarca.

Il sindacato segnala che le giornate di ferie maturate e non godute dal personale sociosanitario delle aziende sanitarie modenesi ammonterebbero complessivamente, al 31 dicembre 2023, a 37410 per 1785 unità.

A queste si sommerebbero le 36402 che spetterebbero ai 1229 dipendenti amministrativi e tecnici ed altre 81179 che i 5361 sanitari dovrebbero poter usufruire. Inoltre, i turni sarebbero anche di 12 ore e si lavorerebbe sino a 15 giorni consecutivi. I lavoratori si alternerebbero anche tra diversi servizi e sarebbe frequente la reperibilità telefonica. A fronte di queste condizioni, il sindacato fa notare che il personale, soprattutto quello infermieristico, sarebbe spinto a cercare opportunità lavorative alternative.

Secondo la Uil Fpl si è creata inoltre una notevole discrepanza contabile nei bilanci aziendali in quanto le risorse destinate all'attività aggiuntiva non vengono conteggiate nella spesa del personale. Il sindacato denuncia quindi che si persiste a volere risolvere la carenza di personale con una soluzione temporanea e costosa anziché affrontare il problema in modo più strutturale.

Il sovraccarico di lavoro cui si sottopone in questo modo il personale sanitario comporterebbe altresì un aumento dello stress e del rischio di errori nonché un peggioramento della qualità di vita dei lavoratori che andrebbe ad incidere inevitabilmente anche nella riduzione della qualità delle cure.

Il sindacato ritiene che, per tutelare qualità e diritti, occorre garantire la completa sostituzione del personale cessato e la stabilizzazione di coloro che hanno i requisiti e provvedere ad una revisione dei numeri degli organici. Per esigenze di bilancio, invece, le aziende sanitarie di Modena stanno attuando tagli sul personale, in accordo con la Regione Emilia-Romagna.

Sarebbero invece urgenti almeno 200 nuove unità - avverte la Uil sostenendo la necessità di sbloccare le assunzioni -. Oltre a procedere con assunzioni rapide e mirate, chiediamo inoltre la copertura delle carenze di organico, la stabilizzazione del precariato ed il riconoscimento della valorizzazione dei professionisti sanitari, continua Russo dicendosi preoccupato per le mancate risposte istituzionali alle istanze sindacali nonostante i ripetuti appelli.

Servono anche investimenti nella formazione per migliorare la qualità dell'assistenza e la trasparenza nella gestione delle prestazioni aggiuntive, aggiunge sostenendo la necessità di garantire l'equità nella loro assegnazione coinvolgendo le organizzazioni sindacali e le Rsu. Chiediamo quindi alla Regione e alle Asl modenesi di intervenire per trovare finalmente una soluzione affinché la sanità non diventi sempre più magra, conclude.

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