Genova, microchip all’interno delle divise di infermieri, medici ed altri operatori sanitari. I sindacati insorgono e gridano alla violazione della privacy, mentre il commissario dell'Azienda sanitaria ligure, Walter Locatelli: Accuse incomprensibili, nessuna violazione di privacy, non siamo l’Fbi
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Divise tracciabili per medici e infermieri, in Liguria è polemica
Microchip di localizzazione inseriti all’interno delle divise di infermieri, studenti infermieri, medici ed altri dipendenti sanitari ed ausiliari, a sola esclusione degli amministrativi.
Da un lato i sindacati e parte del personale dipendente, in dura protesta perché considerano i dispositivi elettronici – della grandezza di una lenticchia - «potenziali strumenti di controllo della libertà personale» e perché lamentano di non essere stati avvisati del cambiamento; dall’altro Walter Locatelli, commissario dell’azienda ligure sanitaria, che risponde duramente alle accuse: “Di incomprensibile c'è solo il modo con cui hanno preso campo certe accuse”.
Mentre i lavoratori si sentono “spiati” (tramite il gps, infatti, si può sapere in ogni momento dove si trova ogni singola divisa associata al dipendente), nell’idea di chi li ha voluti i nuovi camici tracciabili serviranno a monitorare i capi da lavoro, evitando sprechi e sovraordini, garantendone l’efficienza (l'abito deve essere lavato seconda una procedura precisa o dismesso se utilizzato più di un certo quantitativo di giorni: con il chip sarà possibile saperlo
, spiega Locatelli).
Il lavoro che fino ad oggi veniva svolto manualmente da un operatore munito di lettore a codici a barre, sarà così snellito e velocizzato, facendo risparmiare
, sottolinea Locatelli.
Il passaggio sul vestiario dall'etichetta con il codice a barre al chip serve semplicemente per efficientare e migliorare il sistema. È un sistema per monitorare la qualità, mica le persone. Non siamo l'Fbi
Da quando la questione è stata resa nota, si è sollevato un grande polverone e la tensione è alle stelle, ma il vertice della sanità ligure ci tiene a precisare che non esistono problemi di privacy, né di trasparenza
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Locatelli incontrerà oggi i rappresentanti sindacali di settore per discutere e fare chiarezza su questo e per parlare anche di altro, se ci saranno ancora dubbi
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Nel mirino dei sindacati, infatti, ci sarebbe anche l'appalto da 16 milioni e mezzo l'anno per lavaggio e gestione delle divise tramite chip vinto dalla ServiziItalia di Castellina di Soragna, nel Parmense, 200 chilometri più lontano dell'azienda genovese che lo aveva in carico prima. Ma in questo modo – ha dichiarato Locatelli a Repubblica - si taglieranno gli sprechi del 20% e di sicuro non costerà di più. Che poi lavorino a Parma, Trento o Firenze sono problemi loro
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