Altro che rimborso spese, l’infermiere va pagato e in modo congruo. Lo stabilisce una sentenza del Tar di Salerno.
infermieri volontari pagati a rimborso spese? Il Tar dice no
Il Tar di Salerno ha annullato il bando per il servizio di emergenza-urgenza del 118 per 30 postazioni ad Avellino. Motivo? Le cifre inserite nel bando non potevano assolutamente coprire i costi relativi alla presenza di un infermiere e di un autista soccorritore all’interno dell’ambulanza
. A fare ricorso al Tar era stata la Confederazione nazionale delle Misericordie d’Italia che riunisce centinaia di associazioni italiane.
Secondo la Confederazione nazionale delle Misericordie a bordo del mezzo, in modo regolare, non ci va quasi nessuno. Perché se per gestire una postazione che deve garantire il servizio h24, l’Asl destina tra i seimila e i dodicimila euro al mese, è chiaro che diventa impossibile per l’associazione assumere gli infermieri con contratti in regola
. Perciò gli infermieri per arrotondare vanno a lavorare come volontari per il 118 e prendono un rimborso spese tra i 300 e i 400 euro al mese.
Ma ora basta. La sentenza del Tar parla chiaro: l’infermiere non può fare il volontario e prendere un rimborso spese. La sua è un’attività a tutti gli effetti e come tale deve essere pagata. Insomma, una sentenza che segna un punto di svolta per tante prassi in giro per il paese.
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