Preoccupa l'aumento costante di aggressioni ai danni del personale sanitario in Toscana. Nel 2022 sono stati 1.258 i casi che hanno riguardato infermieri e medici, mentre i dati del 2023 seppure in corso di elaborazione proiettano una crescita ulteriore. I presidenti dell'Ordine delle professioni infermieristiche di Firenze e Pistoia, David Nucci, e dell'Ordine dei medici di Firenze, Pietro Dattolo, chiedono il contributo di tutti per rendere i luoghi di lavoro più sicuri.
Ordini professionali Toscana: In altre regioni si è passato ai fatti
Sono sempre più urgenti e necessari interventi per arginare un problema non più trascurabile: siamo diventati un bersaglio - sostiene Nucci - oltre al pericolo concreto di non riuscire a fare il nostro lavoro in sicurezza, si rischia di demotivare e avvilire una categoria intera di lavoratori che è quotidianamente sul campo, al servizio della salute pubblica.
Ci associamo dunque al 'grido di aiuto' proveniente da altre regioni come, ad esempio, il Veneto o la Campania, dove si è per fortuna passati ai fatti: sono state chieste e attivate linee di intervento, intensificati i controlli presso gli ospedali, in sinergia con la polizia
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Le aggressioni a medici e infermieri, aggiunge da parte sua Dattolo, sono ormai una notizia settimanale se non addirittura quotidiana e sono per altro in crescita rispetto agli anni scorsi. Questa situazione avvilisce una categoria di lavoratori che da sempre si pone a servizio del cittadino.
C'è bisogno che ogni aggressione verbale o fisica venga puntualmente denunciata: bisogna applicare le leggi esistenti. Oltre a questo, è però fondamentale fare un lavoro preventivo di tipo culturale sulla popolazione che faccia capire quanto medici ed infermieri siano i migliori alleati del paziente. Il rispetto per il lavoro e per la dignità dei professionisti della sanità è un punto irrinunciabile
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