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aggressioni in ospedale

Infermiere e vigilante aggrediti al Ps Policlinico di Messina

di Redazione

Aggressione nella notte a un infermiere del Pronto soccorso del Policlinico Gaetano Martino di Messina. L'uomo è stato preso di mira da un gruppo di familiari di una paziente che si trovava in sala visita, per altro già valutata e stabilizzata dai medici del pronto soccorso, come spiega una nota dell'ospedale. All'infermiere, aggredito con calci e pugni al volto, sono stati assegnati 25 giorni di prognosi.

Aggrediscono infermiere con calci e pugni, l'Azienda presenta denuncia

L'ingresso del Pronto soccorso del Policlinico Gaetano Martino di Messina.

In diverse occasioni, durante la permanenza nella zona triage, i parenti della donna, nonostante fossero stati più volte invitati a recarsi in sala d'attesa, avevano aggredito verbalmente l'infermiere pretendendo le dimissioni della paziente e creando disordini mentre era in corso la gestione di un codice rosso e di altri casi urgenti.

Data la presenza di una particolare situazione di fragilità della paziente, i sanitari avevano richiesto una documentazione specifica per procedere alla dimissione della signora poiché era stata rifiutata la proposta di ricovero suggerita dai medici - spiega la nota -. Nel momento in cui è stato possibile soddisfare tale volontà, l'infermiere è uscito per restituire un documento della paziente ed è stato aggredito con calci e pugni al volto dai familiari. Medicato e assistito, è stato dimesso con una prognosi di 25 giorni.

Anche uno degli operatori del servizio di vigilanza, accorso per dare aiuto, è stato ferito alla mano ed è stato ritenuto guaribile in sei giorni. A quel punto sono stati chiamati i carabinieri che stanno ora provvedendo ad acquisire i filmati delle videocamere di sorveglianza.

Oltre all'installazione di numerose telecamere in più aree del Pronto soccorso, l'Azienda sanitaria nelle ultime settimane ha anche acquistato e sta completando la dotazione di pulsanti antiaggressione per gli operatori del pronto soccorso: si tratta di piccoli dispositivi che, una volta azionati, si collegano in automatico alla centrale interna di vigilanza.

Il tema delle aggressioni al personale sanitario - sottolinea il direttore Generale Giorgio Giulio Santonocito - continua purtroppo ad essere attuale. A nome dell'azienda desidero esprimere la mia vicinanza e solidarietà al collega, vittima di questa vile aggressione. Continueremo a fare la nostra parte per porre in essere tutti gli accorgimenti necessari per scongiurare il ripetersi di eventi simili.

In questo senso vanno le telecamere e, soprattutto, i pulsanti anti aggressioni che in altre realtà che ho gestito si sono rivelati risolutivi. Ho presentato un esposto-denuncia alla magistratura per punire con la massima fermezza chi si è macchiato del più vile dei reati: quello di interruzione della attività dei sanitari che anche durante l'aggressione hanno continuato a prestare soccorso agli altri pazienti presenti nella struttura, oltre che di aggressione e danneggiamenti.

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