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Fials: sanitari già dimenticati, parte maratona manifestazioni

di Redazione

Una serie di manifestazioni regionali che confluiranno in una manifestazione nazionale senza precedenti davanti a Palazzo Chigi: è quanto ha organizzato la Fials, per dare voce agli operatori sanitari che, dopo aver pagato il prezzo più alto in questa epidemia da Covid-19, si sentono già dimenticati dalle istituzioni. Non possiamo accettare che il riconoscimento passi soltanto da un bonus di soli 1.000 euro lordi, che al netto si riduce ad appena 20 euro al giorno - tuona il segretario generale Giuseppe Carbone - È una vergogna. La "maratona" di Fials comincia giovedì 25 giugno: Saremo dinanzi al Palazzo di Regione Lombardia - annuncia Roberto Gentile, Segretario Generale FIALS Regione Lombardia - per manifestare disagio, rabbia e la paura per un futuro quantomai incerto anche per il rinnovo contrattuale.

Sanitari già dimenticati: il 25 giugno partono le manifestazioni Fials

La FIALS ha dichiarato aperta una “maratona” di iniziative, una ogni mese, dinanzi ad ogni singola sede di rappresentanza regionale, fino a confluire in unica manifestazione nazionale davanti a Palazzo Chigi.

L'obiettivo è quello di ottenere un rinnovo del contratto nazionale per il triennio 2019-2021 - scrive il sindacato - che abbia come unico denominatore, sia di parte economica che professionale, la valorizzazione delle risorse umane con un trattamento economico in linea alle retribuzioni europee.

Un vero rilancio del Servizio Sanitario Nazionale non può prescindere dalla valorizzazione di chi ha pagato il prezzo più alto in questa epidemia da Covid-19 e che ora si sente già dimenticato dalle istituzioni specie quelle regionali - continua Carbone - Non possiamo accettare che il riconoscimento passi soltanto da un bonus di soli 1.000 euro lordi, che al netto si riduce ad appena 20 euro al giorno.

Il riferimento è al fatto che il decreto Cura Italia e Rilancio ha messo a disposizione i fondi di un’entità mai vista nell’ultimo decennio. Una minima parte per incrementare i fondi contrattuali del disagio della sanità pubblica e fare fronte alle spese sostenute dagli Enti ed Aziende del SSN in questa fase pandemica da Covid-19, (pagamento del lavoro straordinario, indennità varie anche a fronte dei nuovi assunti di personale per Covid-19 e parte residuale per la premialità degli operatori sanitari, la restante in grande prevalenza, per investirli in un vero rilancio del Servizio Sanitario Nazionale che passi attraverso il riconoscimento professionale ed economico dei suoi professionisti e dipendenti.

Vogliamo che il rilancio del Servizio Sanitario Nazionale passi dalle parole ai fatti

Al fine di riconoscere e premiare, almeno in parte, l’enorme sforzo fatto da tutti i professionisti sanitari in questo periodo di emergenza Covid-19 - continua la nota FIALS - oltre all’estensione delle indennità di malattie infettive e sub intensive previste dal contratto della sanità pubblica, lo stesso decreto “Rilancio”, ricorda Carbone, ha anche dato la possibilità alle Regioni di incrementare con proprie risorse (fino a raddoppiare) i fondi economici stanziati dal decreto “Cura Italia”.

È un atto, dovuto quello delle regioni di rendere merito ai tanti operatori sanitari che hanno permesso al SSN di resistere a questo attacco. È inconcepibile - dichiara il leader della FIALS - che solo pochissime Regioni l’abbiano fatto ma con scarsi investimenti, mentre la maggior parte non solo non ha messo mano ai propri bilanci ma hanno introitato illegittimamente le risorse del governo finalizzate agli operatori sanitari.

Da qui l'idea della maratona di manifestazioni, con le quali la FIALS intende anche spingere le diverse regioni ad utilizzare il miliardo e mezzo di fondi del decreto “Rilancio” destinati all’assistenza territoriale per la cura della cronicità e fragilità della popolazione, attraverso l’aumento del personale infermieristico di 9.600 unità e l’attivazione e la valorizzazione di figure come l’infermiere di famiglia e di comunità.

L’Italia tutta non può permettersi errori come quelli passati - sottolinea il Segretario - l’aumento dei posti letto di terapia intensiva e sub intensiva deve avere in premessa un piano straordinario di assunzioni con il necessario reintegro degli organici, ridotti dai decennali blocchi del turn over, dei mancati investimenti, dei tagli alla sanità degli ultimi anni. Effetti questi, ancora più devastanti nelle Regioni sottoposte a piano di rientro con conseguente disuguaglianze della popolazione, in termini di sanità e salute. Mancano circa 50 mila infermieri ed oltre 3 mila OSS. Necessita porre fine all’emorragia di infermieri e medici in fuga verso l’estero.

Le manifestazioni sono previste nelle seguenti finestre temporali: 25 giugno, 24 luglio, 10 settembre, 19 ottobre 2020.

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