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Ferie e carenza di personale, i reparti sono in crisi

di Redazione

Per molti dipendenti della sanità di Pordenone le ferie estive potrebbero essere a rischio. Non è così lontana l'ipotesi che nei reparti dove la carenza di organico si fa sentire di più, i lavoratori possano addirittura saltare le ferie. Non è da escludere nemmeno che nell'eventualità di malattie improvvise il personale in vacanza venga richiamato in servizio. Sarebbe davvero inaccettabile. È l'allarme lanciato dal segretario generale della Uil Fpl, Stefano Bressan, sebbene il piano ferie programmato sia stato rispettato (a fatica) fino ad ora, come rassicurato anche dal direttore generale dell'Azienda Sanitaria Friuli Occidentale (Asfo), Giuseppe Tonutti.

Pordenone, alla carenza di personale si sommano operatori con limitazioni

ospedale infermiere

Ferie a rischio per il personale sanitario di Pordenone a causa della carenza di organico.

Che l'organico sia da implementare è un dato di fatto, ribadisce Bressan denunciando una situazione diventata insostenibile alla luce della mancanza strutturale nell'Asfo di almeno duecento unità, contrariamente alla stima inferiore che era stata segnalata dai vertici aziendali.

Ad aggravare la carenza di personale ci sarebbe anche un numero considerevole di dipendenti con limitazioni e certificati di inidoneità rilasciati dai medici competenti dell'azienda. Si tratterebbe del 30% degli infermieri e del 40% degli Oss.

È vero che i numeri sono abbastanza elevati, tuttavia, a queste figure vengono assegnate altre attività inerenti alla propria professione. Inoltre, tutto il personale coinvolto è sottoposto periodicamente ai dovuti controlli per l'accertamento sulla persistenza della limitazione, precisa il direttore generale.

Secondo le segnalazioni delle organizzazioni sindacali, i reparti maggiormente in sofferenza sono nefrologia, dove mancano tre professionisti oltre ad un'assenza per maternità non sostituita, e pneumologia, dove un'infermiera si è appena licenziata dopo aver vinto un concorso per andare a lavorare in un'azienda sanitaria fuori regione.

Una unità sembra poco ma anche una sola figura in meno pesa molto, se consideriamo le ferie e la carenza di personale, fa sapere il segretario del Nursind Pordenone, Gianluca Altavilla. Auspico che i lavoratori non vengano richiamati in servizio dalle ferie dopo mesi di lavoro incessante. Sarebbe inammissibile, prosegue esprimendo preoccupazione.

La situazione per i lavoratori in servizio è massacrante. Sono costretti a doppi turni e a saltare i riposi, conferma Pierluigi Benvenuto, segretario della Fp Cgil, segnalando che anche il servizio di dialisi è in grande difficoltà per la mancanza di una decina di unità e la difficoltà di trovare personale, il cui inserimento richiede tra l'altro una specifica formazione della durata di almeno quattro-sei mesi.

I grandi sacrifici del personale saranno tutti giustamente retribuiti, assicura il sindacalista contando di raggiungere un accordo in tal senso con la direzione dell'azienda sanitaria.

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