L’infermiere di famiglia e gli ambulatori infermieristici sembrano trovare spazio nel contratto del governo giallo-verde. Non se ne parla mai direttamente, ma il futuro della sanità per M5S e Lega passa dal territorio.
La parola infermiere citata una sola volta
Nel contratto di governo giallo-verde solo tre pagine e mezzo sono dedicate alla sanità. Di infermieri si parla poco e niente, ci si concentra soprattutto sui medici. Quando si sottolinea la necessità di aumentare il numero dei laureati in medicina, anche rivedendo il numero chiuso delle università e aumentando le borse di studio per gli specializzandi.
Ma nel contratto si ribadisce in più punti l’obiettivo di puntare sul territorio. Quando, per esempio, si parla di intervenire sui tempi di attesa ai Pronto soccorso, riducendo i tempi di accesso attraverso l’implementazione di strutture a bassa intensità di cura
. Bisogna delineare percorsi di assistenza e di cura personalizzati e vicini al cittadino – scrivo Di Maio e Salvini -, oltre che adeguatamente accessibili
. Il pensiero va dritto alle esperienze già consolidate in alcune regioni italiane dell’infermiere di famiglia.
Ma i due leader del governo giallo-verde parlano anche del problema dell’invecchiamento della popolazione e dei susseguenti problemi correlati alla cronicità delle patologie e alla comorbilità. In tale ottica è necessario garantire la diffusione capillare di strutture socio-sanitarie e a bassa intensità di cura
. Devono – si legge ancora nel contratto – altresì essere implementate l’organizzazione dei percorsi e le strutture di sostegno alle patologie cronico-degenerative ed oncologiche e bisogna garantire risorse adeguate per l’assistenza, diretta e personalizzata, dei soggetti affetti da malattie rare e croniche
.
L’idea di fondo è superare il modello ospedalo-centrico
. La risposta assistenziale ospedaliera – si specifica nel contratto – deve essere garantita ed è nel contempo necessario sviluppare in maniera diffusa i servizi territoriali, con standard organizzativi e con costi di acceso ai servizi omogenei e pre-definiti, assicurando la presa in carico dell’utente, attraverso un suo specifico percorso socio-sanitario e attraverso più idonei servizi di prevenzione
.
La parola “infermieri” è citata una sola volta. Nel punto in cui si parla di diffusa carenza di medici specialisti, infermieri e personale sanitario
. È dunque indispensabile – prosegue il contratto – assumere il personale medico e sanitario necessario, anche per dare attuazione all’articolo 14 della legge n. 161/2014
.
C’è poi il discorso vaccini. Capitolo, però, che i due leader aprono e chiudono solo in finale, parlando di necessarie coperture vaccinali
che vanno garantite e di giusto equilibrio tra il diritto all’istruzione e il diritto alla salute, tutelando i bambini in età prescolare e scolare che potrebbero essere a rischio di esclusione sociale
.
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