Concorsi truccati all’interno delle Asl della Basilicata. Graduatorie parallele, quelle reali da un lato e quelle dei raccomandati, in rosso, dall’altro. Succede così che ai domiciliari ci finisce il presidente della Regione Marcello Pittella.
Matera, la maxi inchiesta che scuote la sanità
Falso e abuso d’ufficio. Con queste accuse stamattina la Guardia di Finanza ha arrestato Marcello Pittella, governatore Pd della Regione Basilicata. Nel mirino delle Fiamme Gialle un sistema di corruzione e asservimento della funzione pubblica a interessi di parte su sollecitazione di una moltitudine di questuanti
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Una trentina in tutto le misure restrittive, di cui 20 ai domiciliari, nell’ambito dell’inchiesta sul sistema sanitario lucano condotta dalla Procura di Matera. Coinvolti anche il direttore generale dell’Asl di Bari, così come il direttore generale e la direttrice dell’azienda sanitaria di Matera.
Non solo concorsi truccati, ma anche nomine e altre procedure amministrative non proprio trasparenti nell’Azienda sanitaria della Provincia di Matera (Asm). L’attività vede impegnati circa cento tra uomini e donne delle Fiamme Gialle.
Concorsi truccati, i nomi dell’inchiesta
In carcere ci sono finiti Pietro Quinto e Maria Benedetto, rispettivamente direttore generale e direttrice amministrativa dell’Azienda sanitaria di Matera.
Ai domiciliari, oltre a Marcello Pittella sono finiti Agostino Meale, Vito Montanaro, Maddalena Berardi (direttrice amministrativa del San Carlo), Annarita di Taranto, Davide Falasca, Vito D'Alessandro, Alessandra D'Anzieri, Luigi Fruscio, Giovanni Chiarelli (commissario straordinario dell’Asp), Gianvito Amendola (dirigente del Crob di Rionero), Carmine Capobianco, Grazia Maria Ciannella, Gennaro Larotonda (primario otorinolaringoiatra Matera), Domenico Petrone, Lorenzo Santandrea (primario otorinolaringoiatra Potenza), Rosanna Grieco, Carmela Lascaro, Roberto Lascaro e Claudio Lascaro.
Obblighi di dimora per: Grazia Antonio Lascaro, Cristoforo di Cuia, Gaetano Appio, Michele Morelli, Francesco Mannarella, Roberta Fiorentino, Angela Capuano e Ferdinando Vaccaro.
"Le vicende emerse in queste ore in Basilicata, se confermate dall’inchiesta, gettano un'ombra inquietante sulla gestione della Sanità pubblica. Seguirò con la massima attenzione gli sviluppi dell'inchiesta. Che intanto conferma la necessità di spezzare definitivamente il cordone ombelicale che lega la gestione della sanità ad un pesante e spesso illecito condizionamento dalla politica e dei partiti.
Come abbiamo scritto a chiare lettere nel nostro programma di governo, questo intreccio non potrà più essere. E come ministro della Salute ribadisco che mi impegnerò con tutte le mie forze a combatterlo."
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