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Asti, infermieri bocciano la flat tax. "Servono assunzioni"

di Redazione

Non servono soldi e meno tasse per lavorare ancora di più. Non serve spingere a fare gli straordinari ma assumere per riuscire a coprire i turni. Altrimenti si incentiva soltanto lo stress. Così i medici e gli infermieri della sanità astigiana, rappresentati dalle rispettive sigle sindacali di categoria, esprimono la loro contrarietà alle nuove disposizioni contenute nell'ultima legge di bilancio bocciando fortemente gli incentivi, previsti dal governo per gli operatori sanitari, che prevedono una detassazione delle ore straordinarie.

Carenza di personale tema principale sul tavolo di confronto in Asl Asti

Non credano che un semplice incentivo finanziario di questo tipo possa invogliare a lavorare di più di quello che già facciamo, tuona il segretario di Nursing Up Asti, Enrico Mirisola segnalando il grande carico di lavoro cui sono sottoposti gli infermieri dell'Asl.

Il sindacato denuncia che la situazione sarebbe particolarmente pesante al Pronto soccorso dell'ospedale Cardinal Massaia che nei primi sette giorni del 2025 ha già registrato 1400 accessi con una media di 200 al giorno.

Si tratta di numeri record per il presidio astigiano che, unico ad essere attivo 24 ore su 24 per le urgenze ed emergenze mediche coprendo un bacino d'utenza di 207mila abitanti, ha concluso il 2024 con 58mila accessi, anche se molti impropri. Sebbene dai dati emerga che soltanto 11mila accessi rappresentavano reali emergenze, la situazione risulta critica a causa dei persistenti vuoti negli organici.

Si tratta comunque di una misura che arriva troppo tardi e che trova il personale stanco e disilluso. Non si può cavare sangue da una rapa, continua Mirisola spiegando che la flat tax pari al 5% non migliorerà in maniera così importante la retribuzione degli infermieri che svolgeranno ore aggiuntive rispetto al proprio orario di lavoro.

È stato calcolato che, rispetto alla precedente aliquota del 23% (per redditi inferiori ai 15 mila euro) che andava sino al 38% pe redditi maggiori, un infermiere con uno stipendio medio di 2 mila euro mensili e 20 ore di straordinario avrà soltanto 50 euro in più in busta paga al mese.

I turni vengono spesso coperti da gettonisti, ossia professionisti privati, che guadagnano ben di più di quello che percepisce un dipendente Asl, spiega il sindacalista raccontando la situazione nel reparto di pediatria in cui lavora.

Una questione di tale portata non si risolve con una detassazione, sottolinea il segretario provinciale del Nursind, Gabriele Montana, riferendosi alla grave carenza di personale che si registra anche all'Asl di Asti dove lavorano poco meno di mille infermieri. Non basta basarsi solo sulla flat tax. Serve piuttosto assumere nuovi infermieri, puntualizza invitando la direzione strategica a procedere sin da subito all'assunzione di almeno una decina di professionisti, attingendo dalla graduatoria del concorso bandito da Azienda Zero per posti a tempo determinato per 36 mesi.

Siamo da sempre stati contrari concettualmente all'incentivazione degli straordinari. Le prestazioni straordinarie devono rimanere tali e non diventare una soluzione tampone che regalerà solo personale più stanco e stressato. A tutto c'è un limite, fa sapere il segretario provinciale di Anaao Assomed, Valerio Tomaselli, sottolineando che i medici non sono contenti né della detassazione né delle borse di studio per gli specializzandi che accederanno alle specializzazioni con meno iscritti, come la medicina d'urgenza.

I rimborsi spesi previsti aumenteranno di pochissimo e non risolveranno il problema vero della carenza di medici, spiega denunciando altresì un preoccupante via vai di medici nell'Asl. Sono più quelli che se ne vanno di quelli che arrivano, avverte facendo sapere che mancano ancora all'appello molti dei 40 nuovi medici attesi nelle varie corsie.

La questione della carenza degli organici e della detassazione degli straordinari sarà portata presto sul tavolo della dirigenza dalle organizzazioni sindacali astigiane. Sappiamo che mancano risorse ma il personale è stanco. Chiederemo pertanto al nuovo direttore generale di analizzare i problemi e di tirare fuori il carattere per risolverli, fa sapere il segretario di Nursing Up.

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