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Carenza infermieri Asst Ovest Milanese, Nursind: ne servono 100

di Redazione

Servirebbero più di cento infermieri per coprire le carenze e i pensionamenti da qui alla fine dell'anno e i rinforzi saranno quasi impercettibili. Così il Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, commentando il bando di concorso pubblico all'Asst Ovest Milanese, che offre 30 posti, suddivisi in 15 da assegnare nel territorio all'attività di infermieri di famiglia e di comunità, progetti finanziati con i fondi del Pnrr, e 15 da destinare alle degenze ospedaliere aziendali. Le quindici assunzioni per risolvere la carenza di organico nei reparti saranno distribuite su 4 ospedali. Troppo pochi, precisa il Nursind riferendosi ai presidi di Legnano, Cuggiorno, Magenta e Abbiategrasso dove complessivamente lavorano 1700 infermieri di cui si prevede andranno in pensione almeno il 15% dal 2024 al 2026.

Ultimo concorso infermieri non basterà a coprire carenze e pensionamenti

concorso

Secondo il Nursind il concorso bandito dall'Asst Ovest Milanese non basterà a coprire carenze e pensionamenti di infermieri.

La nostra preoccupazione è riuscire ad arruolare un numero sufficiente di infermieri, avverte Donato Cosi, segretario lombardo del Nursind, facendo sapere che al concorso milanese si sono iscritti soltanto 88 infermieri e segnalando altresì che 25 di loro lavorano già all'interno dei quattro ospedali con un contratto a tempo determinato.

Verosimilmente, ci attendiamo che questi infermieri verranno stabilizzati. Se vinceranno il concorso, questa forza lavoro già attiva avrà un posto a tempo indeterminato - chiarisce il rappresentante sindacale -. Dunque, i nuovi infermieri sarebbero alla fine poco più di una sessantina. Occorre tenere conto inoltre che, al momento delle prove concorsuali, il 20-30% degli iscritti generalmente non si presenta.

Spiega che gli infermieri si iscrivono contemporaneamente a più concorsi e scelgono a quale presentarsi solo in un secondo momento, sulla scorta dei loro turni di lavoro o per la vicinanza a casa. Sottolinea anche che il numero degli infermieri iscritti ai concorsi pubblici si è purtroppo ridotto significativamente nel corso degli anni. Un tempo i concorsi per infermieri si tenevano nei palazzetti dello sport, stante i grandi numeri. Oggi non è più così.

A ridurre ulteriormente il numero di infermieri disponibili sul mercato, spiega, sono gli esodi verso le strutture sanitarie della Svizzera e l'offerta del privato accreditato. Sta prendendo piede anche un altro modo di lavorare: l'infermiere in libera professione, sottolinea. Così specificando che un professionista che decide di esercitare in questo regime, a 40 euro lorde all'ora per 30 ore settimanali, guadagna 4800 euro al mese.

Se togliamo le tasse rimane uno stipendio netto di 2400 euro, molto concorrenziale rispetto alle cifre del pubblico dove un infermiere neoassunto arriva a prendere 1500-1600 euro, a seconda della turnistica.

Accanto ai medici a gettoni, ora ci sono anche gli infermieri a partita Iva che decidono come e dove lavorare, conclude.

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