Le voci degli operatori sanitari del Cardarelli hanno animato il dibattito sull’aggressione a medici, infermieri e personale sanitario tenutosi a Roma presso la Camera dei Deputati, in occasione del convegno promosso dal Vice Presidente della Camera Giorgio Mulè. All’incontro erano presenti il Sottosegretario del Ministero della Salute Marcello Gemmato, i Direttori Generali del Cardarelli di Napoli, del Niguarda di Milano, di Città della Salute di Torino, del Sant’Andrea di Roma, Alessandro Giuliano capo della Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato.
Aggressioni agli operatori sanitari: la testimonianza del Cardarelli alla Camera
È indispensabile rompere la solitudine in cui si viene a trovare il personale sanitario a seguito di un'aggressione.
Al momento, infatti, l'aggredito si trova a dover denunciare in prima persona per poter dare maggiore peso all'evento, deve pagare di tasca propria la consulenza legale, vive la paura di ripercussioni ulteriori ai propri danni e dei propri familiari per la denuncia fatta.
Come operatori sanitari chiediamo una maggiore tutela, rivendicando il nostro diritto di lavoratori a non dover essere vittime di violenza a causa del lavoro che svolgiamo
.
È quanto ha dichiarato Filomena Liccardi, direttrice del Pronto soccorso dell'ospedale Cardarelli di Napoli, nel corso di un dibattito sull'aggressione a medici, infermieri e personale sanitario che si è tenuto alla Camera dei deputati il 12 dicembre.
Nell'ambito del convegno sono stati diffusi i dati sulle aggressioni avvenute nel nosocomio napoletano. È emerso che dall'inizio del 2023 le forze dell'ordine sono intervenute al Cardarelli in 50 occasioni per gestire situazioni di aggressione a danno degli operatori. In 26 casi, l'intervento si è verificato al pronto soccorso, mentre nelle restanti 24 occasioni sono state allertate per criticità nei reparti.
È stato ricordato, inoltre, come il Cardarelli abbia di recente avviato un protocollo interno che prevede la denuncia anche anonima da parte dei sanitari per episodi di violenza o aggressioni anche solo verbali, subite durante il proprio lavoro. Il percorso prevede anche uno specifico supporto psicologico a in favore del personale aggredito.
Come direttori generali - così il dg del Cardarelli Antonio d'Amore, vicepresidente Fiaso - chiediamo di essere messi nella condizione di poter stare più vicino ai nostri colleghi aggrediti, per poter garantire loro maggior supporto. Occorre prevedere un coinvolgimento diretto delle organizzazioni presso cui lavorano i medici e gli infermieri aggrediti permettendoci di affiancarli nelle denunce. La concreta tutela del sistema sanitario nazionale passa anche attraverso una maggiore garanzia di sicurezza per medici, infermieri, tecnici e operatori sanitari
.
Commento (0)
Devi fare il login per lasciare un commento. Non sei iscritto ?