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Bonus asilo nido 2023: importi e come richiederlo

di Redazione

È già possibile dal 27 febbraio inserire sul sito dell’Inps le domande per il Bonus asilo nido 2023. L’importo – ricorda Il Sole 24Ore – viene erogato fino a esaurimento fondi. Per l’anno in corso sono circa 550 milioni di euro. È rivolto a cittadini italiani residenti in Italia o in uno dei Paesi europei oppure a cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno anche non permanente.

Al via le domande per il contributo che va da 1.500 a 3.000 euro l'anno

bimbi nido giocano

Al via le domande per il bonus asilo nido 2023

Via libera all'inserimento, sul sito dell’Inps, della domanda per il Bonus asilo nido 2023.

L'agevolazione è stata introdotta con la Legge di Bilancio 2017 e offre un contributo - che varia in base all’Isee - per il pagamento della retta di asili nido pubblici e privati autorizzati e di forme di assistenza domiciliare per bambini sotto i tre anni affetti da gravi patologie croniche.

Il rimborso viene erogato fino a esaurimento fondi (550 milioni di euro per l’anno in corso) e ne hanno diritto i cittadini italiani residenti in Italia o in uno dei Paesi europei e quelli extracomunitari con permesso di soggiorno anche non permanente.

Il bonus non è cumulabile con la detrazione prevista dall’articolo 2, comma 6, legge 22 dicembre 2008 (detrazioni fiscali per la frequenza degli asili nido), mentre lo è con l’assegno unico universale per i figli e con il welfare aziendale.

La domanda, una per ogni figlio, può essere inoltrata telematicamente sul sito dell’Inps o attraverso un patronato, indicando le mensilità per cui si richiede il rimborso da gennaio a dicembre 2023. Per ricevere l'agevolazione è necessario caricare sul portale le ricevute che attestino i pagamenti già effettuati. Il rimborso mensile, però, non può eccedere la quota saldata e viene accreditato sul conto del genitore o affidatario a cui sono intestate le fatture e che le ha pagate.

Sono escluse dal rimborso le spese sostenute per servizi all’infanzia diversi da quelli forniti dagli asili nido (ad esempio, ludoteche, spazi gioco, spazi baby, pre-scuola, baby parking), per i quali i regolamenti degli enti locali prevedono requisiti strutturali e gestionali semplificati, orari ridotti e autorizzazioni differenti rispetto a quelli individuati per gli asili nido.

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