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Bari, campagna contro violenza ai danni dei sanitari

di Redazione

Le aggressioni ai danni di medici e infermieri sono cresciute: nel 2018, riportano i dati Inail, i casi di violenza sono stati 1200 di cui 456 al pronto soccorso, 400 in corsia e 320 negli ambulatori. "E poi, la vita chi te la salva?". È la nuova campagna dedicata al tema della violenza contro gli operatori sanitari, promossa dall'Ordine dei medici di Bari, con il patrocinio di federazione nazionale degli Ordini dei medici-Fnomceo.

Aggressioni ai sanitari, Bari: E poi la vita chi te la salva?

Tre persone che sono tre pazienti: il loro primo piano, lo sguardo serio e fisso occupa la meta' dei cartelloni sei per tre che da oggi sono affissi per le strade di Bari. Accanto una domanda: "E poi, la vita chi te la salva?".

È la nuova campagna dedicata al tema della violenza contro gli operatori sanitari, promossa dall'Ordine dei medici di Bari, con il patrocinio di federazione nazionale degli Ordini dei medici-Fnomceo. "Chi aggredisce un medico ferisce tutti noi. Chiudiamo questa ferita per sempre", recita il copy.

Le aggressioni ai danni di medici e infermieri sono cresciute: nel 2018, riportano i dati Inail, i casi di violenza sono stati 1200 di cui 456 al Pronto soccorso, 400 in corsia e 320 negli ambulatori.

Servono misure per garantire ai cittadini il diritto alle cure e al medico il diritto di curare in sicurezza. Spero che il nuovo governo vari al più presto un progetto di legge, capace di prevenire le aggressioni aumentando le pene, introducendo la procedibilità d'ufficio, mettendo in sicurezza le sedi e prevedendo presidi di polizia nei pronto soccorso, dichiara Filippo Anelli, presidente Fnomceo e Omceo Bari.

Serve però anche una nuova cultura, che ricostruisca il rapporto di fiducia tra medico e paziente e che - aggiunge Anelli - valorizzi il lavoro dei medici. Per questo la campagna di comunicazione dell'Ordine sottolinea come il lavoro dei medici salvi migliaia di vite. È bene che i cittadini comprendano come sono proprio gli operatori sanitari che continuano, tra mille difficoltà, a far funzionare il sistema sanitario grazie - conclude - alla loro dedizione e professionalità.

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